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Siria, attese per domani le prove dell’intelligence Usa sulle armi chimiche

L’amministrazione Obama potrebbe rendere noto tra qualche ora il report che proverebbe le responsabilità del regime di Assad nell’uso di armi chimiche lo scorso 21 agosto. A scriverlo è il Washington Post.
A cura di Susanna Picone
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Secondo quanto rivelato nelle ultime ore dalla Nbc domani potrebbe iniziare un attacco militare in Siria che durerebbe tre giorni e – a scriverlo è il Washington Post – sempre domani potrebbe arrivare anche il rapporto dell’intelligence americana che proverebbe la responsabilità del regime di Bashar al Assad nell’uso di armi chimiche contro la popolazione. Il presidente siriano è accusato di aver utilizzato armi proibite lo scorso 21 agosto causando – hanno denunciato gli attivisti – la morte di 1300 persone. Il report dell’intelligence americana è uno degli ultimi passi di una decisione da parte degli Usa su un possibile attacco. La rivista Foreign Policy riporta in esclusiva la notizia che delle conversazioni intercettate dai servizi segreti americani lunedì scorso dimostrerebbero il ruolo del regime nell’attacco di Damasco: le intercettazioni riguarderebbero delle telefonate di un funzionario della difesa siriana con un leader dell’unità armi chimiche. Queste conversazione avrebbe dato la certezza all’America che gli attacchi siano stati compiuti per mano del regime di Assad.

Riunito il Consiglio per la Sicurezza Nazionale Usa – Il Wall Street Journal riporta, invece, il parere che Susan Rice, consigliere alla sicurezza del presidente Barack Obama, avrebbe espresso all’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Power e ad altri esponenti delle Nazioni Uniti. A suo dire la missione dell’Onu in Siria sarebbe stata priva di significato in quanto le prove sull’utilizzo delle armi chimiche erano già definitive. Secondo il Wall Street Journal gli Stati Uniti hanno fatto pressione “privatamente” sull'Onu affinché ritirasse i propri esperti dal Paese. Intanto, in serata, si è riunito in America il Consiglio per la Sicurezza Nazionale durante il quale si è discusso della situazione della Siria. Secondo quanto fatto sapere nelle ore precedenti il presidente Obama non avrebbe ancora preso una decisione su come muoversi. Per quanto riguarda, invece, il parere degli altri leader europei, nella giornata di ieri il premier Letta ha ribadito a Cameron la ferma condanna dell'Italia dell'attacco contro la popolazione siriana affermando, comunque, che il nostro Paese non concederà basi militari senza l'ok dell'Onu.

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