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Siracusa, fermata banda di spacciatori: 15enne incinta usata come corriere della droga

La giovanissima, usata per eludere i controlli da parte delle forze dell’ordine, sarebbe stata costretta a trasportare anche il denaro frutto della vendita degli stupefacenti. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci persone.
A cura di Biagio Chiariello
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Una ragazzina di 15 anni incinta utilizzata come corriere della droga. È sicuramente il particolare più significativo emerso dall’indagine dei carabinieri di Siracusa che hanno smantellato una banda che agiva tra città e provincia Almeno 10 le persone in arresto per accuse che riguardano la detenzione illecita e la cessione in plurime occasioni di sostanza stupefacente, con l’aggravante di aver concorso in più di cinque persone e di avere consegnato sostanza stupefacente anche a soggetti minorenni, fra febbraio e maggio del 2017 a Floridia.

Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba di oggi, e ha visto coinvolti circa una quarantina di carabinieri della compagnia di Siracusa, coadiuvati da unità cinofile della polizia penitenziaria, dal 12esimo Nucleo Carabinieri elicotteri di Fontanarossa, ha dato esecuzione, nei confronti dei 10 soggetti, di cui 1 pregiudicato, 8 con precedenti di polizia specifici e un incensurato, tutti residenti nella provincia di Siracusa ad altrettante ordinanze di custodia cautelare. emesse dal G.I.P. del tribunale di Siracusa, Giuseppe Tripi, su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa.

Nel corso dell’indagine, i militari hanno rinvenuto e sequestrato, a pieno riscontro delle indagini, 4,555 chili di marijuana, 215,79 grammi di cocaina, e 150,2 grammi di hashish. Sarebbero inoltre emersi diversi episodi di cessione di droga anche a minorenni. Tra gli arrestati, un 40enne che aveva il permesso di lavorare in un bar di una stazione di servizio, luogo nel quale avveniva lo spaccio. Il gruppo si riforniva a Catania. La 15enne in gravidanza era usata per eludere i controlli da parte delle forze dell'ordine.

L’operazione è stata denominata “Basito” per sottolineare lo stupore di alcuni degli indagati dopo aver notato che una partita di droga, nascosta dietro un muretto, era sparito. A trovarlo erano stati i Carabinieri. Gli indagati, basiti, appunto, cercavano di capire chi potesse aver scoperto il nascondiglio, senza tenere minimamente in conto la possibilità di essere sotto indagine.

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