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Sicilia, Rosario Crocetta indagato per “omissione di atti d’ufficio”

Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta è indagato per omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. L’inchiesta si riferisce alla mancata manutenzione del Castello Svevo di Augusta.
A cura di Davide Falcioni
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Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, è indagato per omissione di atti d'ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. Oltre al governatore sono indagati i dirigenti regionali Gaetano Pennino, Rino Gigliola, Sergio Gelardi e Gesualdo Campo. L'inchiesta riguarda il Castello Svevo di Augusta, sequestrato da Carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Siracusa su disposizione del gip Michele Consiglio. A coordinare le indagini sono il procuratore Francesco Paolo Giordano e il sostituto Marco Di Mauro.

Oltre a Crocetta è indagato anche l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, in quanto secondo l'accusa l'inerzia è durata nel tempo. A far scattare le indagini è stata una denuncia dell'associazione Italia Nostra, che aveva segnalato gravissimi danneggiamenti al Castello Svevo di Augusta. Secondo l'accusa i danneggiamenti sarebbero dovuti  "esclusivamente alla mancata manutenzione e all'abbandono del monumento da parte della Regione Siciliana". Non a casa gli stessi specialisti della  Sovrintendenza avrebbero ripetutamente evidenziato che le lesioni esterne dell'immobile "sono dovute all'omissione dei lavori necessari che costituiscono la causa del deterioramento".

Come spiega la Procura di Siracusa gli accertamenti sull'edificio storico hanno confermato i danni sul Castello provocati da una mancata manutenzione: "La funzione di vigilanza e tutela di un bene immobile di notevole importanza monumentale non afferisce al profilo di discrezionalità del proprietario, ma piuttosto a ben specifici obblighi giuridici di agire, che si traggono agevolmente dalla disciplina penale, da quella civile e, infine, da quella amministrativa che affida compiti e poteri alla pubblica amministrazione in virtù del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico del paesaggio della Nazione". Obblighi che tuttavia non sarebbero stati onorati. Scrive la Procura che "i mancati interventi, relativi ai pericolo di crollo della struttura" hanno creato "un grave rischio per l'incolumità pubblica". Per questo, spiega il procuratore Giordano, "si è reso necessario il provvedimento di sequestro, anche per la sicurezza personale dei turisti, visto che potrebbe crollare da un momento all'altro".

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