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Sicilia, quando è la Regione a non pagare i contributi: maxi-multa dell’Inps

L’Istituto di previdenza ha notificato un verbale da oltre mezzo milione di euro all’assessorato Ambiente per non aver versato contributi a 36 collaboratori assunti con contratto co.co.co.
A cura di A. P.
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Erano stato assunti regolarmente con un contratto co.co.co, cioè come collaboratori, peccato che di quelle collaborazioni all'Inps non erano stati versati tutti i contributi previdenziali. A far maggiore scalpore è che quei contributi li avrebbe dovuti versare la Regione Sicilia. È la storia di 36 ex dipendenti  della Regione Sicilia che hanno lavorato dal 2014 al 2015 all’assessorato al Territorio e ambiente  prima di essere licenziati in anticipo rispetto alla data di scadenza del contratto. Ora per l'ente Regionale però è arrivata un batosta da parte dell'Inps che ha comminato alla Regione una maxi multa  da oltre mezzo milione di euro.

Nel dettaglio, l'Inps ha notificato al dipartimento un verbale da 572mila euro di cui 360mila per i contributi non pagati, 207mila euro per le sanzioni e 9.900 euro per gi interessi di mora.  Per evitare ulteriori sanzioni la dirigente ha appena firmato il decreto che impegna le somme visto che gli interessi lieviteranno se non saranno pagati entro 30 giorni.

La vicenda dei 36 precari che si occupavano da anni delle pratiche dell’ufficio Via Vas, uno dei più ingolfati della Regione,  nasce all’inizio del 2014 quando alla scadenza dei loro contratti, che non potevano essere più rinnovati perché avevano superato il limite massimo, fu deciso di usare la formula del co.co.co. Dopo aver firmato un regolare contratto di lavoro come collaboratori, i 36 però prima si sono visti licenziare in anticipo, poi sono stati costretti a lavorare gratis e infine hanno scoperto che non gli erano stati versati i contributi.

Nel marzo 2015, infatti, il nuovo dirigente revocò i contratti in anticipo per questioni di copertura finanziaria. I collaboratori però continuarono comunque a lavorare senza percepire alcuno stipendio in attesa di una norma per salvarli. L’accordo infine è arrivato ma solo per 14 si loro che avevano i requisiti e che  dal primo dicembre torneranno al lavoro, ma nel frattempo a nessuno di loro erano stati accreditati i contributi

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