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Si schianta con l’auto mentre va a scuola e resta paralizzato: “Ho visto il paradiso”

L’incredibile storia di Ryan, 16enne americano, vittima di un incidente che gli ha fatto perdere l’uso delle braccia e delle gambe. Per lui si è formata una catena di solidarietà in tutto il mondo: “Se sono ancora vivo è per una ragione: recuperare la fede in Dio e non essere più depresso”.
A cura di I. A.
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Ryan Estrada (GoFundMe).
Ryan Estrada, 16 anni (GoFundMe).

Per lui ha tifato tutto il mondo. E tutto il mondo, ora che sta meglio, può tirare un sospiro di sollievo. La storia di Ryan Estrada, 16enne americano di Henrico County, in Virginia, era finita su molti quotidiani internazionali, tenendo con il fiato sospeso quanti avevano letto dell'incidente di cui è rimasto vittima all'inizio dello scorso mese di novembre. Stava andando a scuola quando ha perso il controllo della sua auto per scansare un ciclista, rimanendo gravemente ferito. I medici in ospedale hanno fatto il possibile, ma non hanno potuto evitare che rimanesse paralizzato. "Tutto quello che ricordo – ha confidato il ragazzo al giornale WTVR – è di essermi schiantato prima contro una cassetta della posta e poi contro il tronco di un albero che era sulla strada. Fin quando due motociclisti, che sono diventati per me due angeli, non mi hanno visto e hanno chiamato i soccorsi. Non so cosa sarebbe successo se avessi aspettato anche un minuto di più".

Ryan ha anche raccontato che quando sono intervenuti i sanitari e i vigili del fuoco per aiutarlo a uscire fuori dall'auto non sentiva più le sue braccia e le gambe. "Ho subito capito che c'era qualcosa che non andava". Trasferito al pronto soccorso, gli è stata riscontrata una vertebra rotta nel collo e una grave lesione del midollo spinale con conseguente paralisi di tutti gli arti. "Prima di entrare in sala operatoria per l'intervento – ha ricordato il ragazzo – ho visto mio zio Jack. Proprio lui, che è morto. Era in paradiso e mi diceva di stare tranquillo perché tutto sarebbe andato per il meglio. L'ho poi detto anche a mia madre per calmarla". Ryan ha anche riferito di aver visto suo nonno, che non ha mai conosciuto.

"Credo che questo significhi che il paradiso esiste – ha continuato – e che se sono ancora qui è per una ragione ben precisa. Penso che sia servito a farmi recuperare la fede in Dio che avevo perduto. Prima dell'incidente ero depresso, ora invece prego tutti i giorni". Intanto, continua la riabilitazione fisica dopo l'incidente, resa possibile anche grazie ai fondi raccolti sulla piattaforma GoFundMe e arrivati da tutto il mondo, con i quali ha potuto acquistare una macchina che gli permette di compiere azioni muovendo soltanto gli occhi, dal momento che non può più utilizzare le mani. "Il mio sogno – ha concluso Ryan ringraziando tutti coloro che l'hanno aiutato – è di tornare  a nuotare, magari già dal prossimo anno".

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