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Sfollati dopo il crollo di ponte Morandi, Andrea e Daniela sposi: “Un simbolo di rinascita”

“Ci sentiamo un simbolo perché la vita va avanti e speriamo che sia così anche per tutti gli altri sfollati e per i parenti delle vittime” hanno spiegato Andrea Fortunato e Daniela Timoneri, due degli sfollati dopo i crollo del Ponte Morandi a Genova e oggi convolati a nozze nel capoluogo ligure.
A cura di Antonio Palma
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Quella tragica giornata del 14 agosto scorso li aveva lasciati improvvisamente senza casa , senza quello che avevano eletto come loro nido d'amore, costretti ad abbandonarlo frettolosamente con all'interno anche le partecipazioni di nozze già pronte, ma loro hanno deciso comunque di non rinunciare alla loro giornata di felicità: il loro matrimonio. È la storia di Andrea e Daniela, due  degli sfollati rimasti senza casa dopo il crollo del viadotto Polcevera e convolati a nozze proprio nella mattinata di lunedì nel santuario di Oregina, sulle alture di Genova.  "Ci sentiamo un simbolo perché la vita va avanti e speriamo che sia così anche per tutti gli altri sfollati e per i parenti delle vittime. Un segnale che, comunque, bisogna andare avanti, nonostante le tragedie che hanno colpito la nostra città e tutti noi" ha spiegato prima di entrare in chiesa la coppia formata da Andrea Fortunato e Daniela Timoneri.

I due condividevano uno degli appartamenti di via Porro, in piena zona rossa del Ponte Morandi e per questo evacuato dalle autorità. Un inconveniente non da poco che però non li ha fermati perché, come ha  spiegato Daniela, "Casa è essere insieme, per le mura domestiche poi si vedrà" . Al suo arrivo, davanti al santuario di Oregina, è spuntato il sole, anche se Andrea, prima del matrimonio, raccontava di un messaggio arrivato da una sua collega: “La pioggia di oggi sono lacrime di gioia per il vostro matrimonio che arrivano dal cielo. Noi vogliamo, in un certo senso, lasciare un segnale di riscatto, come coppia, per la nostra gente, per il nostro quartiere”. "Non andremo in luna di miele adesso ma cercheremo una casa in affitto. Contiamo di acquistarne una nuova con l'indennizzo per l'esproprio" avevano già spiegato i due dopo lo sfratto.

Le preoccupazioni infatti rimangono, "Le parole sono belle, specialmente se arrivano al cuore questo, però, è il momento di mettere vicino alle parole i fatti e anche con una certa urgenza. Essere sfollati, senzatetto, è un disagio per tutti e quindi vorrei dire a chi può fare più di noi di cercare di realizzare dal punto di vista pratico tutto quanto promesso perché così Genova si può rialzare anche meglio di prima" ha dichiarato infatti la mamma dello sposo. Oggi, comunque è il momento della festa con il bouquet di rose arcobaleno “segno di una vita felice e colorata e speriamo che questi colori siano di buon auspicio per tutti”.

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