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Morte Sergio Marchionne

Sergio Marchionne, l’ultimo saluto di Torino: “Ha riportato il senso della fabbrica in città”

“Ha ricostruito il senso della fabbrica in rapporto alla città che con la fabbrica era cresciuta e sulla fabbrica aveva costruito il suo destino” ha ricordato l’arcivescovo di Torino nel corso della funzione religiosa di commemorazione per il top manager italo canadese, fortemente voluta dalla dirigenza del gruppo Fca.
A cura di Antonio Palma
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“Dio ci ha donato Sergio Marchionne, ricco di doni particolari, frutto certo della sua intelligenza e professionalità, ma anche di Dio, perché i tanti talenti che egli possedeva, provenivano anche da quel padrone che c’è li ha donati e ci chiederà conto di come li abbiamo utilizzati”, così l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia ha ricordato la figura di Sergio Marchionne nella sua omelia nel corso della funzione religiosa di commemorazione per il top manager italo canadese, fortemente voluta dalla dirigenza del gruppo Fca. “Possiamo ricordare il suo coraggio, la sua intelligenza – anche spregiudica a volte – il cammino della sua vita, lungo la quale ha conosciuto bene la condizione difficile dell’emigrato” ha ricordato ancora il Prelato, riconoscendo a Marchionne la capacità di aver ricostruito "il senso della “fabbrica” in rapporto alla città che con la fabbrica era cresciuta e sulla fabbrica aveva costruito il suo destino di metropoli"

“A Sergio Marchionne è stato affidato un patrimonio glorioso nel momento in cui era gravemente compromesso. C’era bisogno non solo di risanare conti economici ma, insieme, di ricostruire il senso della “fabbrica”. Il suo lavoro è stato uno sprone a non perdere la speranza, ci ha aiutato a comprendere che dobbiamo continuamente fare i conti con la nostra storia. Dobbiamo considerare le difficoltà come opportunità su cui scommettere, non accontentandosi mai dei risultati raggiunti” ha proseguito Nosiglia, concludendo:" “È questa utopia della speranza basata su garanzie concrete di occupazione e di sviluppo innovativo, che mi auguro posso continuare ad essere considerata a Torino una scelta irreversibile . Ma questo sarà possibile solo se riusciremo abbattere le barriere che ancora esistono tra le due città: tra centro e periferia, tra chi sta bene e chi sta male”.

L'appello ovviamente è rivolto ai vertici Fiat, tutti presenti oggi in Duomo, dal nuovo Ceo che lo ha sostituito, Mike Manley, al presidente Elkann, ai vertici di tutte le società del gruppo Agnelli.  Ma il messaggio del vescovo è anche rivolto alle istituzioni locali come il governatore della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la sindaca di Torino Chiara Appendino, presenti alla cerimonia insieme al Gotha dell’industria e della finanza italiana e a diversi rappresentanti del mondo politico e delle forze dell'ordine. Non meno di duemila persone hanno affollato infatti il Duomo di Torino per la messa di suffragio in ricordo di Sergio Marchionne, scomparso il 25 luglio scorso a Zurigo. Insieme ai parenti del manager giunti dall'Abruzzo, in chiesa anche le delegazioni di lavoratori da tutti gli stabilimenti italiani del gruppo e rappresentanti sindacali

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