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Sei palestinesi uccisi dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza

I palestinesi stavano partecipando alla Marcia del Ritorno, come ogni venerdì da oltre sette mesi a questa parte. In totale centinaia di “gazawi” sono stati uccisi durante le manifestazioni di protesta contro l’apartheid imposto dal governo di Tel Aviv.
A cura di Davide Falcioni
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Sei attivisti palestinesi sono stati uccisi dai soldati dell'esercito israeliano mentre manifestavano contro l'apartheid messo in atto dal governo di Tel Aviv nei pressi della barriera difensiva di confine tra Gaza e Israele. A renderlo noto il ministero della Sanità della Striscia, citato dall'agenzia Maan, che inoltre ha parlato di più di 100 feriti, alcuni dei quali verserebbero in gravi condizioni: il bilancio delle vittime palestinesi, quindi, potrebbe essere destinato a salire nelle prossime ore.

Secondo la radio militare, una postazione dell'esercito israeliano al confine con Gaza sarebbe stata attaccata da "un gruppo di palestinesi" che hanno superato la barriera di confine e hanno fatto esplodere un ordigno a breve distanza dai soldati, che tuttavia sono rimasti illesi. La reazione dell'esercito israeliano è stata come sempre veemente, con i militari che non hanno esitato ad aprire il fuoco sulla folla, colpendo anche manifestanti pacifici. Anche oggi, come avviene ogni venerdì dallo scorso 30 marzo, i palestinesi hanno protestato lungo la barriera di confine nell'ambito delle manifestazioni promosse da Hamas, il movimento estremista al potere nella Striscia, nell'ambito della "Marcia del Ritorno".

Dal 30 agosto quasi 200 palestinesi uccisi dai soldati israeliani

La situazione tra i palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza continua ad essere gravissima. Come ricorda Nena News, sito di informazione specializzato sul medio oriente, 193 palestinesi  (oltre ai sei di oggi) sono stati uccisi e oltre 20mila feriti dal 30 agosto. Mohammed Abu Mughaiseeb, medico palestinese e responsabile di Medici senza Frontiere a Gaza, in un'intervista rilasciata ad Al Jazeera ha spiegato: "Non ho mai visto niente di simile prima d’ora. Pensavo di aver visto tutto. Come medico viaggio per tutta la Striscia e vedo sempre più giovani sulle stampelle, con tutori esterni alle gambe o in sedia a rotelle. Il loro futuro è nero".

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