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Sedicenne stuprato in ospedale da un trans, Usl nega risarcimento: “Sesso consenziente”

Nel 2012 il ragazzo, ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale a Padova fu adescato da un 48enne, poi morto di Aids. La famiglia ha chiesto all’Usl 750 mila euro, ma i legali dell’azienda si sono opposti. Stando alla perizia del nosocomio, il “giovane non è rimasto turbato dall’accaduto”.
A cura di B. C.
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Si trovava ricoverato nel reparto di Psichiatria in ospedale a Padova, quando a 16 anni fu violentato da parte di un altro paziente, un transessuale con vari precedenti penali poi scomparso per Aids. I due, era sono stati sorpresi da alcuni infermieri che si erano accorti in piena notte dell’assenza del giovane dalla sua stanza. Era il 2012. Ora l’Usl 6 Euganea ha fatto sapere che non intende risarcire l’allora 16enne stuprato. “Il paziente non ne è rimasto particolarmente turbato, anche perché il rapporto sessuale fu consensuale. Quindi il danno non sussiste” si difendono, in sintesi, dall’ospedale.

“È inaudito” commenta l’avvocato Francesco Miraglia, che rappresenta la famiglia del giovane, che ora ha 21 anni. “Oltre a non tenere in considerazione quanto l’episodio possa aver turbato il giovane nel tempo, anche in virtù del fatto che l’uomo che lo aveva stuprato era affetto da Aids, l'Usl non pare dare alcun peso al fatto che la violenza si sia consumata nei confronti di un minore” spiega il legale. La famiglia del ragazzo aveva presentato una causa civile contro l'allora l’Usl chiedendo un risarcimento di 750 mila euro.

L’allora 16enne, affetto da problemi psicologici, all’epoca dei fatti, era stato accompagnato dalla madre al Pronto soccorso dell'ospedale di Padova, da cui venne trasferito al reparto psichiatrico per la forte agitazione che presentava. Qui era ricoverato anche un transessuale, che nel corso della notte avrebbe adescato il ragazzino. Quando quest’ultimo si era accorto che si trattava di un uomo e non di una donna, aveva cercato di divincolarsi, ma il transessuale lo avrebbe obbligato a subire un rapporto sessuale.

“Come si può affermare che una violenza o un episodio simile non possa aver lasciato degli strascichi emotivi?” si chiede l’avvocato Miraglio. “Di certo non ha aiutato il giovane nella ricerca di un equilibrio psicologico. Senza contare i mesi trascorsi nell'angoscia di essere stato contagiato dal virus dell’Hiv, da cui era affetto l'uomo che lo aveva stuprato (morirà tre mesi più tardi), e dalle cure cui si era dovuto sottoporre. Ci auguriamo invece che si voglia tenere conto di tutti questi aspetti, niente affatto marginali, e che si tenga a mente che gli abusi sono stati commessi su un sedicenne affidato, in quel momento, al servizio sanitario” conclude il legale.

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