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Scuole aperte d’estate contro il degrado, il progetto del Ministro Giannini

Il progetto “Scuola al Centro” prevede l’apertura delle scuole nelle aree metropolitane di Roma, Napoli, Milano e Palermo. “Se non c’è una famiglia che ti può portare in vacanza e se non c’è una struttura con attività ricreative, spesso l’alternativa è la strada” ha spiegato il Ministro Giannini.
A cura di Antonio Palma
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Scuole pubbliche aperte anche d'estate contro il degrado di alcune aree delle città metropolitane italiane. È il nuovo progetto che il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha già approntato con i tecnici del Dicastero e che prenderà il via a partire dal prossimo primo luglio. L'idea, chiamata "Scuola al Centro", ha come destinatari le scuole di tre città specifiche: Roma, Napoli, Milano e Palermo. Si tratterà di progetti finanziati dal Ministero ma a cui le scuole possono aderire su base volontaria. Per questo tutte le scuole delle aree metropolitane interessate dal 15 giugno potranno aderire presentando la propria candidatura per poi essere pronte a partire da luglio. L'investimento totale è di 10 milioni di euro.

"In estate, quando le scuole sono chiuse, per moltissimi bambini e ragazzi che non possono andare in vacanza l’alternativa è stare sulla strada", ha ricordato il Ministro in un'intervista al quotidiano Avvenire, aggiungendo: "Vedere sui volti di bambini e bambine il segno di esperienze che spesso non sono uguali a quelle di altri loro coetanei mi ha dato la sensazione che se non riuscissimo, lì e in luoghi analoghi, a irrobustire i progetti didattici ed educativi sarebbe una sconfitta dell’intera società. Ma ci riusciremo. Il progetto partirà da Napoli  con lo stanziamento di 4 milioni e 100mila euro destinati a 275 istituti scolastici.

"Non ignoreremo la richiesta d’aiuto che sale da luoghi dove il tessuto sociale è sfilacciato, le famiglie disgregate o in difficoltà, la criminalità pronta a reclutare i ragazzini. Faremo partire da Napoli un progetto che nasce da un’emergenza, ma che non risponde a una scelta occasionale. Risponde alla visione di società del nostro governo" ha ricordato Giannini, concludendo: "Ci vuole un esercito di maestre ed educatori, per occupare spazi di cui potrebbe impossessarsi chi ha altri progetti sulla vita dei ragazzi. Ma non possiamo ragionare solo a breve termine. Nel medio e nel lungo termine, la scuola è decisiva. Perciò, nei prossimi anni investiremo 150 milioni di euro. Ci vogliono costanza e progetti concreti, per cambiare il futuro di questi ragazzi".

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