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Scuola: via libera all’assunzione di 67 mila precari tra docenti e personale Ata

A partire da settembre nuove assunzioni per il triennio 2011/2013 per i precari della scuola. L’accordo sul decreto sviluppo è stato raggiunto tra i sindacati e i Ministri Gelmini e Brunetta. Novità anche per l’aggiornamento delle graduatorie e sulla formazione iniziale.
A cura di Antonio Palma
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Gelmini e Brunetta

Buone notizie per i tanti lavoratori precari della scuola italiana, l’incontro tra Governo e sindacati ha dato il via libera al piano di assunzioni nella Scuola pubblica come previsto dal decreto legge sullo Sviluppo, varato il 7 luglio e nel quale era previsto un piano triennale di assunzioni. Al tavolo di lavoro con i sindacati, a Palazzo Chigi, erano presenti il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, il Ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta e il sottosegretario Gianni Letta.

Secondo l’accordo nel triennio 2011/2013 ci sarà l’immissione in ruolo di quasi 67mila precari della scuola, tra docenti e personale tecnico amministrativo, già a partire da settembre. Il Piano è concepito per la riduzione del precariato nel mondo della scuola con contratti a tempo indeterminato per 30.482 nuovi docenti e 36.488 lavoratori Ata, che si insedieranno nei posti vacanti a seguito dei pensionamenti. Insomma si prospettano anni felici per molti di quegli insegnanti abilitati e iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, che fino ad ora andavano avanti a forza di incarichi annuali.

Il provvedimento “risponde ad una nuova filosofia” che prevede assunzioni basate solo sul reale fabbisogno del sistema scolastico, dicono dal Ministero dell’istruzione, ed evita “definitivamente un problema nato nei decenni passati a causa di scelte politiche irresponsabili”.  Il decreto oltre alle assunzioni abbraccia tutto il meccanismo scuola, altre novità sono l’aggiornamento delle graduatorie che ora avverrà ogni tre anni, invece di due, e il decreto che fissa i contingenti per le nuove lauree magistrali. Nello specifico, nella nuova riforma sulla formazione iniziale si prevede che le nuove lauree magistrali consentiranno di insegnare a scuola, per questo i nuovi corsi saranno solo a numero chiuso, questo sempre per evitare futuri precari. Inoltre sarà possibile scegliere solo una provincia per le graduatorie, e chi verrà immesso in ruolo non potrà chiedere il trasferimento in altre province per un periodo di cinque anni.

Soddisfazione è arrivata dai sindacati, “l’incontro odierno è una prima risposta inequivocabile, che vede il governo, al suo livello più alto di responsabilità, assumere precisi impegni con i sindacati” è il commento di Francesco Scrima, leader della Cisl scuola, “E' la prima volta che un anno scolastico inizierà con la piena copertura dei ruoli" dice invece Massimo Di Menna della Uil. Ottimismo espresso anche da Francesca Pugliesi, responsabile scuola del Pd che dice “crediamo che quello di oggi sia un primo positivo passo verso la stabilizzazione del personale della scuola”. Per il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, invece, e un “primo importante risultato che consente la stabilizzazione di una parte dei precari” ma “non risolvono tutti i problemi del precariato”.

A questi entusiasmi fa da contraltare Barbara Battista, dell’Unione Sindacale di Base Scuola che parla di semplice farsa e lamenta che il numero dei nuovi assunto non rimpiazzerà assolutamente i pensionamenti che “saranno 81 mila solo nei prossimi tre anni, e che sarebbero coperti solo in parte dalle promesse assunzioni”, annunciando uno sciopero generale per il 15 luglio.

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