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Scuola, su concorso per insegnanti precari deciderà la Consulta: “No a disparità trattamento”

Il concorso per gli insegnanti precari di scuole medie e superiori potrebbe non essere riservato ai soli docenti abilitati, ma potrebbe comprendere anche i laureati senza abilitazione. L’ultima parola spetterà alla Corte Costituzionale, ma per il Consiglio di Stato il conseguimento dell’abilitazione è, in alcuni casi, avvenuto per motivi casuali e si rischia quindi una “disparità di trattamento” per i laureati.
A cura di Stefano Rizzuti
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A dire l’ultima parola sarà la Corte Costituzionale, ma intanto il Consiglio di Stato ha deciso che tutti i candidati esclusi dal concorso riservato ai laureati abilitati per l’insegnamento nelle scuole medie e superiori potranno prenderne parte con riserva. Tutti dentro, in sostanza, ma in attesa della decisione della Consulta. Il concorso era inizialmente riservato ai laureati abilitati, escludendo chi ha la laurea e i crediti qualificanti per la sua materia di insegnamento. A esprimersi e a definire chi potrà avere accesso all’incarico di ruolo, cioè sull’articolo 17 della riforma della Buona Scuola, voluto dal governo Renzi nella scorsa legislatura, dovrà quindi essere la Corte Costituzionale. Ma il concorso, intanto, non è stato sospeso.

Nella sentenza del Consiglio di Stato si parla di “disparità di trattamento” per i laureati: una disparità spiegata dal fatto che l’abilitazione – il requisito per partecipare al concorso – ottenuta tra il 1990 e il 2017 è avvenuta spesso per ragioni casuali, non in seguito alla diligenza o al merito del singolo insegnante. I laureati, quindi, rischierebbero di essere penalizzati per motivazioni arbitrarie, secondo il Consiglio di Stato. Il concorso riguarda solamente gli insegnanti delle scuole secondarie e non anche le maestre e i maestri senza laurea. A partecipare al concorso potrebbero essere non solo tutti i laureati ma anche chi ha conseguito il dottorato di ricerca, titolo che verrà considerato abilitante, sulla base di quanto stabilito dalla sesta sezione del Consiglio di Stato.

La questione di legittimità viene invece rimessa alla Consulta per quanto riguarda i commi che permettono di partecipare al concorso straordinario ai soli abilitati, ovvero coloro che hanno la laurea e anche il titolo previsto nello specifico. Una concessione in via transitoria e in deroga al principio che al concorso possano prendere parte tutti i laureati con i crediti qualificanti conseguiti. Inoltre, il Consiglio di Stato ha sollevato anche un’altra questione di legittimità su un punto specifico, ovvero la possibilità che la validità della riserva (cioè la partecipazione al concorso per gli abilitati) non comprende i dottorati di ricerca.

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