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Scuola: servono (ma non ci sono) 15mila prof per insegnare in lingua straniera

Cercasi docenti specializzati per il Clil, abilitati per insegnare una materia non linguistica in lingua straniera all’ultimo anno delle scuole superiori. Al momento, su oltre 15mila professori necessari soltanto un migliaio è stato formato.
A cura di Susanna Picone
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Da quest’anno è obbligatorio insegnare una materia in lingua straniera all’ultimo anno dei licei e degli istituti tecnici. A settembre è entrato infatti in vigore il “Clil”, acronimo di “Content and language integrated learning”, un metodo didattico iniziato due anni fa in via sperimentale nei licei linguistici e ora allargato alle altre scuole. Si tratta di un metodo che richiede insegnanti formati sia dal punto di vista linguistico – il livello di preparazione deve essere avanzato – sia dal punto di vista metodologico. E a quanto pare questi insegnanti non ci sono. Su oltre 15mila docenti necessari soltanto un migliaio, al momento, è stato formato. Si tratta del 7 per cento scarso. Il resto deve completare la formazione linguistica e metodologico-didattica. Come ricostruisce il quotidiano Repubblica, per i ritardi accumulati dal ministero nel fare partire la formazione dei docenti, i professori che oggi hanno tutti i titoli previsti per l'insegnamento della propria disciplina col metodo Clil sono appena 1.030. Considerando che nella scuola italiana le quinte classi dei licei e degli istituti tecnici sono più di 15mila in base a un calcolo approssimativo servirebbero altrettanti professori specializzati per fare partire il Clil. Volendo ipotizzare, come ha fatto il ministero in un primo momento, un docente specializzato ogni due classi, ne servirebbero comunque almeno più di 7mila. Docenti che almeno per il momento mancano.

Il ministero dell’Istruzione corre ai ripari

Come ricostruisce ancora Repubblica, inizialmente la risposta degli insegnanti a questo nuovo metodo è stata positiva: nel 2010 sono state raccolte 16mila candidature spontanee, poi col tempo l'entusiasmo si è affievolito. Anche perché per formarsi non sono previste forme di incentivazione di alcun tipo. Nel 2013 i candidati ai corsi sono stati poco più di mille. Per correre ai ripari lo scorso luglio il ministero ha emanato una circolare alle scuole con le “norme transitorie” per il 2014/2015 in cui vengono ammessi tutti i ritardi e si suggerisce alle scuole di attivare per quest'anno almeno il 50 per cento del monte ore della disciplina in modalità Clil e con l'aiuto del docente di lingua straniera per tutti coloro che sono ancora in formazione e devono acquisire le certificazioni linguistiche. Nei casi di totale assenza di risorse si raccomanda “l'organizzazione di progetti interdisciplinari in lingua straniera nell'ambito del Piano dell'offerta formativa”.

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