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Scuola, primo sciopero del nuovo anno scolastico: sit-in dei docenti a Montecitorio

La protesta indetta da Anief e dai cobas per denunciare ancora un volta la condizione dei precari della scuola. La mobilitazione, prevista dalle 9 alle 14, si svolgerà in contemporanea alla discussione del decreto Milleproroghe a Montecitorio dove ci sarà anche un sit in dei sindacati.
A cura di Antonio Palma
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Il nuovo anno scolastico è iniziato da appena poche ore e nemmeno in tutte le regioni  ma è già tempo di proteste nel mondo della scuola italiana. Oggi infatti si tiene il primo sciopero del nuovo anno, proclamato dall’Anief e dai cobas per tutto il personale docente, Ata ed educativo sia delle istituzioni statali sia di quelle comunali, comprese quindi materne e nidi. Del resto i problemi irrisolti nel mondo della scuola sono ancora tantissimi a cominciare dal caso dei precari e la protesta indetta dalle sigle sindacali serve a chiedere al governo proprio alcuni  cambiamenti di rotta ritenuti essenziali per garantire i docenti che da anni ormai coprono buchi e assenze. La mobilitazione, prevista dalle 9 alle 14, si svolgerà  in contemporanea alla discussione del decreto Milleproroghe a Montecitorio e per l'occasione stamattina, davanti lala Camera dei Deputati a Roma, ci sarà anche un sit-in di protesta

"I precari confluiti nella capitale da tutto il Paese saranno presenti nella piazza davanti a Montecitorio per far sentire la propria voce ai parlamentari e dimostrare di non essere dei fantasmi”  ha spiegato l’Anief ricordando che surante il sit-in sarà richiesto un incontro di una delegazione ristretta per spiegare le ragioni della contestazione ai responsabili delle istituzioni del Parlamento e del Miur. Anief e Cobas in particolare chiedono l’inserimento in GaE di tutti i docenti abilitati; conferma dei ruoli di chi ha superato l’anno di prova; la trasformazione dei posti in organico di fatto e di quelli in deroga sul sostegno in posti in organico di diritto e stabilizzazione di tutti i precari. Non solo, al governo si chiede anche una parità di trattamento giuridico ed economico tra personale di ruolo e personale precario; il ripristino del primo gradone stipendiale per i neo assunti dal 2011; una modifica delle regole sui trasferimenti per superare la legge attuale; il riconoscimento per intero del servizio prestato da precario nella ricostruzione di carriera; la salvaguardia degli aumenti contrattuali assegnati per il 2018; il recupero dell’inflazione e ripristino dell’indennità di vacanza contrattuale.

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