36 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sculacciata in ufficio? Per il giudice non è reato, ma “un gesto goliardico”

La decisione assunta dal gip del Tribunale di Vicenza che ha archiviato un’inchiesta a carico di un dirigente accusato di violenza sessuale da un’impiegata, nell’ipotesi lieve delle molestie.
A cura di Susanna Picone
36 CONDIVISIONI
Immagine

La sculacciata data in ufficio non è reato, ma una goliardata. È di fatto questo il parere del gip del Tribunale di Vicenza che ha archiviato – secondo quanto riferisce “Il Giornale di Vicenza” – un'inchiesta a carico di un dirigente di trentotto anni accusato di violenza sessuale da un'impiegata, nell'ipotesi lieve delle molestie. Una sculacciata data in ufficio, seppur davanti agli altri impiegati, ma con “spirito goliardico”, e senza morbosità, secondo il giudice non sconfina nella violazione penale. Da quanto ricostruito la donna, una vicentina di quaranta anni, in tre distinte occasioni aveva ricevuto dal suo diretto responsabile delle pacche sul sedere mentre passava tra le scrivanie dell’ufficio. Nell'esposto l'impiegata aveva accusato il trentottenne anche di ingiurie, per il modo brusco con cui veniva invitata a svolgere le sue mansioni, ma anche in questo caso l'accusa è caduta nel nulla, data la depenalizzazione del reato, ora perseguibile solo per via civile.

L’impiegata aveva detto di essersi sentita molestata come donna e lavoratrice – Da parte sua il dirigente, a capo dell’ufficio amministrativo di una ditta commerciale, si era scusato con l'impiegata, ma lei aveva comunque deciso di presentare denuncia per violenza, sottolineando di essersi sentita molestata come donna oltre che come lavoratrice. La Procura ha raccolto le testimonianze dei colleghi della donna, che avrebbero sostanzialmente “derubricato” quelle sculacciate senza morbosità né violenza a gesto goliardico. Sculacciate che il dirigente a quanto pare distribuiva un po' a tutti i componenti dell'ufficio. Su questa base il pm ha chiesto l'archiviazione, che è stata dunque accolta dal giudice, secondo il quale, pur trattandosi di un gesto “generalmente censurabile”, non avrebbe presentato in questo caso ipotesi di reato sostenibili in giudizio.

36 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views