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Scorie radioattive, l’allarme del sismologo Boschi: “Rischio incidente nucleare”

Enzo Boschi, sismologo e già presidente Ingv: “Da anni aspettiamo un deposito unico per i rifiuti nucleari”.
A cura di S. P.
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Non trova una soluzione il problema della sistemazione dei nostri rifiuti nucleari in un deposito unico nazionale. Ci sono depositi provvisori in diverse zone della penisola e spesso le condizioni non sono di massima sicurezza. A parlare, ancora una volta, del problema delle scorie radioattive è Enzo Boschi, sismologo e già presidente Ingv, in un articolo pubblicato su Qn. Per Boschi è evidente che il governo non sta cercando una soluzione al problema e a dimostrarlo sarebbe il ministero dell’Ambiente che, sul suo sito, dichiara che la procedura che deve portare alla pubblicazione della carta delle aree adatte a ospitare il deposito nazionale – la carta che porta il curioso acronimo Cnapi – è in attesa del Rapporto ambientale. Ma il Rapporto, afferma il sismologo, è stato consegnato dalla Sogin cinque mesi fa.

Boschi si chiede quindi perché ciò accade e si dà una risposta: “Perché il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell’Ambiente affermano di non avere già disponibile il Rapporto ambientale? Semplice: se lo ammettessero dovrebbero dare inizio all’ultima fase della Valutazione ambientale. Scatterebbero allora i 180 giorni al termine dei quali dovrebbe essere pubblicata la carta indicante tutte le aree dove potrebbe sorgere il deposito”. Quindi i sindaci e i cittadini delle aree interessate valuterebbero i pro e i contro dell’avere il deposito nel loro territorio ed esprimerebbero una scelta. L’esperto sottolinea dunque che esiste il problema dei pericoli rifiuti radioattivi sistemati in depositi temporanei. “Ci sono tutti gli ingredienti per continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto e spendere i soldi dei contribuenti nel rinnovare, ingrandire e aggiungere depositi che, invece dovrebbero sparire tra otto anni. Per screditare l’Italia già incappata circa un anno fa in una procedura d’infrazione per i ritardi accumulati nella gestione delle scorie radioattive. Chi guadagna con questa strategia del rimando? Sicuramente ci perdiamo noi”, scrive ancora Boschi a Qn.

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