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Scoprono che è incinta: il padre la costringe a denunciare stupro, fidanzato ad abortire

La terribile storia di una ragazza 20enne costretta ad abortire dal fidanzato che non voleva il bimbo e poi convinta dal padre a denunciare l’uomo per rapimento e stupro per vendicarsi del giovane e salvare la reputazione.
A cura di Antonio Palma
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Quello che poteva essere un momento felice con una gravidanza appena scoperta e un bimbo in arrivo si è trasformato in un incubo per una ragazza di venti anni residente a Lucca. La giovane infatti si è ritrovata a fare i conti prima con la famiglia e poi con il suo fidanzato e padre del bimbo che aveva in grembo, diventando così due volte vittima. Quando hanno scoperto la gravidanza, infatti,  nessuno l'ha accettata: la famiglia originaria dello Sri Lanka, che per salvare le apparenze l'ha costretta a denunciare un finto stupro, e poi il ragazzo che l'ha costretta addirittura ad abortire perché non voleva il piccolo.

Per i due episodi rischiano ora il processo in sei tra cui la stessa vittima. La procura della Repubblica infatti ha notificato nelle scorse ore sei avvisi di conclusione indagini: uno per procurato aborto non consensuale a carico del fidanzato della 20enne e 3 per calunnia a carico della stessa vittima, del padre e di una sua zia. Tutto è iniziato con la denuncia per sequestro di persona e violenza sessuale presentata dalla ragazza ai carabinieri contro il fidanzato e due amici di questo. La 20enne si era presentata in caserma dopo essere sparita per due settimane da casa e aveva raccontato che in questo periodo era stata vittima di un rapimento da parte del giovane

Erano scattate le indagini ma qualche giorno dopo la ragazza è fuggita nuovamente di casa e si è ripresentata ai militari ai quali ha raccontato un'altra storia, accusando le stesse persone non più di sequestro e violenza ma di averle somministrato, a sua insaputa, un medicinale per farla abortire. La 20enne ha spiegato di essersi pentita del precedente racconto non vero,  accusando però il padre e la zia di averla spinta a farlo. Secondo il suo racconto, la vicenda avrebbe avuto inizio nel marzo scorso, quando il padre, informato della gravidanza, aveva imposto alla figlia di non vedere più il fidanzato. Da qui la fuga volontaria di due settimane col giovane conclusa però con un aborto non voluto grazie a una sostanza fatta arrivare appositamente dallo Sri Lanka. Poi il ritorno a casa con il padre che l'aveva convinta a inventare il sequestro per vendicarsi del giovane e salvare la reputazione.

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