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Scopre video pedopornografici sul pc del marito e lui la uccide a coltellate: Julie muore a 39 anni

L’assassino, Adam, di 35 anni, è stato condannato nelle scorse ore all’ergastolo. Ha ucciso la moglie con 23 coltellate perché lei aveva scoperto sul suo pc video e foto a sfondo sessuale con protagonisti i bambini. “Non riusciremo mai a capire perché l’ha fatto”.
A cura di Ida Artiaco
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Adam e Julie Parkin (Facebook).
Adam e Julie Parkin (Facebook).

Ha ucciso la moglie con 23 coltellate. Julie Parkin, 39 anni, è stata assassinata dal suo coniuge, Adam, 35 anni, per aver scoperto la sua ossessione per la pedopornografia. La donna, infatti, ha trovato sul suo pc foto e filmati a sfondo sessuale scattati ad un ragazzino. È successo a Sunderland, in Gran Bretagna, lo scorso 26 giugno, nella casa in cui la coppia viveva con i loro due figli, ma solo nelle scorse ore è arrivata la notizia della condanna all'ergastolo per l'omicida.

Stando alla ricostruzione fornita dagli inquirenti, il delitto si sarebbe consumato in meno di 15 minuti: la vittima, che di professione faceva la maestra elementare, dopo essere venuta a conoscenza di quella macabra ossessione del suo uomo, aveva deciso di affrontarlo. Lui era appena tornato da un viaggio di lavoro a Londra. A quel punto, però, Adam ha preso un coltello da cucina di circa 20 centimetri e ha pugnalato in salotto per 23 volte la moglie alla testa, al collo e al torace, lasciandole la lama conficcata sulla fronte. Subito dopo ha trascinato il cadavere in cucina ed è salito sulla propria Mazda, correndo alla stazione di polizia per costituirsi. Nel suo pc, gli investigatori hanno trovato ricerche relative ad abusi sessuali su bambini in Cambogia, insegnanti aggredite sessualmente e altri che guardano film porno, mentre nel telefonino c'erano tre video osceni.

Lisa Theaker, capo ispettore investigativo, commentando la vicenda, ha sottolineato che "visto dall'esterno, quello tra Julie e Adam Parkin sembrava un rapporto felice, ma dietro le quinte il loro matrimonio era caratterizzato da un controllo coercitivo, con Adam Parkin che sorvegliava tutti gli aspetti significativi della vita di Julie. Bisogna fare attenzione: il controllo coercitivo tende a peggiorare nel tempo e può sfociare in abusi violenti o, come in questo caso, in un omicidio". La famiglia di Julie ha invece commentato con una dichiarazione la notizia dell'ergastolo di Adam: "Non riusciremo mai a comprendere perché l'ha fatto – si legge -. Sono stati i mesi più duri di tutta la nostra vita".

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