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Scopelliti si consegna in carcere, dopo la condanna in Cassazione

L’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti si è costituito questa mattina nel carcere di Arghillà di Reggio Calabria: è stato condannato a 4 anni e sette mesi di reclusione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è costituito Giuseppe Scopelliti, l'ex governatore della Calabria condannato ieri dalla Cassazione a 4 anni e 7 mesi di reclusione per la vicenda della parcelle ‘pazze' di quando era sindaco del comune di Reggio Calabria. Scopelliti si è presentato stamani nel carcere di Arghillà di Reggio Calabria. L'ex governatore era da solo, dopo essere stato accompagnato in auto da un parente.

Come già anticipato dagli avvocati Franco Coppi e Angelo Giarda, l'ex governatore era "costretto" a costituirsi, perché le condanne superiori ai quattro anni non consentono di chiedere l'affidamento ai servizi sociali. Sarà possibile chiedere l'affidamento solo quando la condanna da scontare sarà inferiore ai quattro anni. La Cassazione ha ridotto di 5 mesi la condanna per la prescrizione dell'accusa di abuso di ufficio. Con questa decisione la Suprema Corte ha sostanzialmente confermato il verdetto emesso dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria il 22 dicembre 2016 che aveva ridotto da 6 a 5 anni la condanna per l'ex sindaco. I Supremi giudici inoltre hanno sostituito l'interdizione perpetua dai pubblici uffici con l'interdizione per soli cinque anni.

Respinti i ricorsi dei tre ex revisori dei conti del comune reggino Carmelo Stracuzzi, Domenico D'amico e Ruggero De Medici, tutti condannati a due anni e 4 mesi ciascuno. La vicenda giudiziaria si è occupata delle irregolarità nei bilanci comunali dal 2008 al 2010: dagli accertamenti degli ispettori del ministero della Finanze era emerso un disavanzo che sarebbe stato di circa 170 milioni di euro. Il comune di Reggio per sanare l'ammanco ha dovuto poi varare un piano di rientro trentennale. L'inchiesta reggina era stata avviata allora per l'autoliquidazione di parcelle esose da parte dell'ex dirigente dell'ufficio finanza del comune di Reggio, Orsola Fallara, poi suicidatasi nel 2010 con l'acido muriatico. La decisione della Suprema Corte, presieduta da Maurizio Fumo ha tenuto conto delle richieste fatte dal sostituto procuratore generale Antonio Salzano. Per Scopelliti, dopo la prescrizione, è rimasta in vita l'accusa di falso ideologico.

"La condanna definitiva dell'ex governatore Giuseppe Scopelliti mette la parola fine sul cosiddetto "modello Reggio" e peraltro sconfessa per sempre un preciso modo di fare politica, fondato sull'apparenza e la narrazione autoreferenziale, che a lungo ha occupato la scena pubblica". Lo hanno detto i parlamentari M5s Giuseppe d'Ippolito, Francesco Sapia, Paolo Parentela e Bianca Laura Granato. "Sulla gestione del Comune di Reggio Calabria da parte del centrodestra – proseguono – è stato scritto un altro pezzo di storia. Nel tempo stanno venendo a galla tutti i mali, gli errori e le storture di una classe dirigente legata a pratiche rovinose, prima che illecite, di sottosviluppo e regresso assoluto. Ci auguriamo che l'azione di controllo dell'amministrazione pubblica da parte della magistratura prosegua con altrettanta efficacia e a tutto campo. Speriamo, infine, che di suo la politica sia in grado di fermare per tempo personaggi e metodi contrari alla corretta e sana gestione del potere. Continueremo a lavorare per questo obiettivo".

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