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Sconti al Museo Egizio per gli arabi, centralini in tilt dopo video-denuncia del leghista

Un’ondata di telefonate ha mandato in tilt i centralini del Museo Egizio di Torino dopo il video postato su Facebook da Andrea Crippa, 30enne leader dei Giovani Padani. La polemica è nata perché al museo gli arabi hanno diritto ad agevolazioni. Il museo sporge denuncia.
A cura di Susanna Picone
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A causa di un video condiviso su Facebook da Andrea Crippa, trentenne della Brianza leader dei Giovani Padani, il movimento giovanile della Lega Nord, e assistente parlamentare di Matteo Salvini, da qualche giorno i centralini del Museo Egizio di Torino sono stati presi d’assalto da decine di persone. Persone che protestano contro la decisione del museo di concedere alcuni sconti (in realtà noti già da tempo e che già avevano scatenato polemiche) ai visitatori arabi. Entrano in due e paga uno solo. Il video del leghista è stato condiviso su Facebook nei giorni scorsi diventando virale: si vede lui che chiama in vivavoce al museo di Torino e chiede chiarimenti al centralinista su questi sconti. Dopo che gli confermano le agevolazioni per gli arabi nasce la polemica: “Ma a lei pare normale che un museo sconti l’ingresso alle persone arabe? E gli italiani?”, chiede al centralinista. Quindi l’appello, con Crippa che invita tutti a telefonare al centralino del museo per protestare. Un appello che a quanto pare è stato accolto da tante persone tanto da, appunto, mandare in tilt i centralini del museo e convincere i vertici a segnalare il problema in questura.

Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali: “Strumentalizzazione vergognosa” – Sulla vicenda è intervenuto il presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali Giuliano Volpe, che parla di “Museo Egizio sotto attacco”. “Negli ultimi giorni il suo centralino è fuori uso. I leghisti, per iniziativa del capo dei Giovani padani Andrea Crippa, hanno invitato a intasare il centralino del Museo, per contestare la bella iniziativa (una delle tante di questo straordinario Museo) che consente ai componenti della comunità araba di visitare il Museo in coppia con il pagamento di un solo biglietto (è una promozione peraltro a tempo)”, si legge nel post di Volpe che appunto parla di “una strumentalizzazione vergognosa”. “È triste assistere ad un tale imbarbarimento della battaglia elettorale, che non risparmia nemmeno i luoghi della cultura”, così ancora Volpe che esprime solidarietà al direttore Christian Greco e all'intero museo.

Il Museo Egizio: “Montatura mirata a denigrare il museo” – Anche lo stesso Museo Egizio è intervenuto comunicando di aver depositato un esposto affinché l’Autorità Giudiziaria svolga indagini “per verificare la autenticità del presunto colloquio telefonico con l’Ufficio Prenotazioni contenuto nel video e accerti la sussistenza di eventuali illeciti di natura penale”. Il Museo Egizio – si legge nella nota – “ritiene che la voce maschile del presunto operatore dell’Ufficio Prenotazioni sia quella di un soggetto estraneo all'organigramma della società che gestisce le prenotazioni telefoniche posto che tutte le operatrici sono di sesso femminile”. Inoltre – prosegue la nota – “si fa presente che le dichiarazioni sulle attività promozionali contenute nel video postato su Facebook sono inesatte. Dunque vi sono plurimi motivi per ritenere che il video in questione sia una montatura mirata a denigrare Il Museo Egizio che si riserva ogni opportuna azione legale all’esito delle indagini che saranno svolte dalla autorità competenti”.

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