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Scomparsa di Mariano e Salvatore, dopo 26 anni disposte nuove indagini

Mariano Farina e Salvatore Colletta, 12 e 15 anni al momento della scomparsa sono stati visti l’ultima volta il 31 marzo del 1992 a Casteldaccia (Palermo). Due le piste battute finora: quella della fuga e quella del duplice delitto. L’orologio del piccolo Mariano è stato trovato nei pressi della villa che all’epoca apparteneva al boss Michele Greco, detto il Papa e dove i ragazzi andavano a giocare.
A cura di Angela Marino
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Si continuerà ad indagare sulla morte di Mariano Farina e Salvatore Colletta, i due ragazzini scomparsi il 31 marzo 1992, a Casteldaccia, in provincia di Palermo. Il gip Fabrizio Anfuso ha accolto l'istanza di opposizione all’archiviazione delle indagini presentata dall'avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia Colletta insieme all'avvocato Bonaventura Zizzo. Sebbene appaia chiarito l'equivoco burocratico per cui il nome di Mariano Farina appare nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (iscrizione in data 20 gennaio 1999, sette anni dopo la sua scomparsa), il caso non verrà archiviato. Proprio Salvatore Farina, il papà di Mariano, oggi residente in Pennsylvana, ha rinnovato l'appello a eventuali testimoni di quanto accaduto ai piccoli: "Sono passati 26 anni, bisogna parlare. Non sono scomparsi volontariamente, aiutateci".

Salvatore Colletta  e Mariano Farina, 15 e 12 anni al momento della scomparsa, sono svaniti nel nulla la mattina del 31 marzo '92. Quel giorno i ragazzi avevano marinato la scuola e si erano fatti accompagnare in scooter da un amico in spiaggia, dove volevano fare un picnic. Comprano bibite e panini addebitando l'acquisto sul conto della famiglia Farina e si fanno lasciare davanti alle ville sul mare. Invece di tornare indietro con l'amico che li aveva accompagnati, lo salutano dicendo di voler restare ancora un po' per conto loro: "Vogliamo andare in giro a vedere com'è la vita", dicono. Sarà l'ultima volta che verranno visti.

Le piste vagliate dagli inquirenti sono state molteplici, ma due in particolare sono quelle che hanno meritato maggiore attenzione. La prima riguarda un possibile allontanamento volontario dei ragazzi, che spesso avevano manifestato propositi di fuga, in particolare in America, dove Mariano aveva già vissuto da piccolo. L'altra pista ha origine dal ritrovamento, la sera successiva a quella della scomparsa, dell'orologio di Mariano nel cortile di una villa vicino al mare risultata poi appartenere a Michele Greco, detto ‘il Papa’, all'epoca fresco di condanna all’ergastolo al maxi-processo del 1992. Quando l'immobile è passato a un nuovo proprietario questi ha allertato immediatamente le autorità perché ispezionassero due pozzi presenti nella proprietà. Le ricerche nei cunicoli, ostruiti da detriti, non hanno restituito risultati.

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