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Sciopero supermercati, sabato 7 novembre e 19 dicembre la spesa è a rischio

Le sigle sindacali Fisascat Cisl, Uiltucs e Filcams Cgil chiedono il rinnovo del contratto nazionale per circa 300mila lavoratori del comparto della grande distribuzione organizzata. Tra i marchi interessati ci sono Auchan, Sma, Zara, Carrefour, Despar, Ipercoop, Leroy Merlin.
A cura di Biagio Chiariello
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Spesa a rischio nelle giornate di sabato 7 novembre e sabato 19 dicembre. I lavoratori della grande distribuzione organizzata in lotta per chiedere il rinnovo del contratto nazionale aderiranno allo sciopero organizzato dalle sigle sindacali Fisascat Cisl, Uiltucs e Filcams Cgil, e gli addetti delle imprese che aderiscono a Federdistribuzione, e delle imprese della distribuzione cooperativa e di Confesercenti. La sottoscrizione del contratto nazionale della grande distribuzione è atteso da oltre 22 mesi da circa 300mila addetti del comparto commerciale. Tra i marchi interessati ci sono Auchan, Sma, Zara, Coin Oviesse, Ipercoop, Leroy Merlin, Selex, Coop, Esselunga, Carrefour, Bennet, Despar e Pam.

“Dopo due anni di negoziato per la definizione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – si legge in una nota dei sindacati – le trattative si sono rotte a causa delle rigidità e dell’atteggiamento dilatorio mantenuti da Federdistribuzione”. “L’associazione datoriale – continua il comunicato – non solo si è rifiutata, nel corso del confronto, di prendere in considerazione la piattaforma rivendicativa presentata da Filcams, Fisascat e UILTuCS ma inoltre: si è dichiarata indisponibile ad erogare aumenti salariali, così come previsto dal recente rinnovo del Ccnl Confcommercio, se non attraverso una dilazione della decorrenza e durata nel periodo 2016/2018, senza alcuna copertura per gli anni 2014/2015”. “Inoltre ha posto la necessità, ai fini di un presunto recupero di produttività, di determinare un grave arretramento rispetto ad alcuni istituti, intervenendo su: automatismi (scatti di anzianità, passaggio automatico dal V al IV livello…), permessi retribuiti, distribuzione dell’orario di lavoro e sospensione dell’incidenza di XIII^ e XIV^ mensilità sul trattamento di fine rapporto” continua la nota.

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