Sciopero generale il 25 e 26 ottobre. I sindacati: “Si cancelli la riforma Fornero”
Potrebbe essere un autunno caldo – sul fronte delle agitazioni dei lavoratori – quello che è appena iniziato. Per le giornate di giovedì 25 e venerdì 26 ottobre si fermeranno infatti diversi comparti e categorie del settore pubblico e privato. Uno sciopero generale di tutte le categorie è stato convocato dalle sigle Cub, Sgb,Si-Cobas, Usi-Ait, Slai-Cobas.
L'agitazione riguarderà soprattutto i trasporti nelle grandi città, a partire da Milano. I primi a incrociare le braccia, dalle ore 21 del 25 ottobre fino alle 21 del giorno successivo, saranno i lavoratori del comparto ferroviario, con i treni di Trenitalia, Italo e Trenord che potrebbero rimanere parcheggiati e fermi sui binari. Altri mezzi pubblici – metro, autobus e tram – si fermeranno invece per tutte le 24 ore di venerdì 26 ottobre, ma l’articolazione dello sciopero cambierà da città a città, a livello di categoria e territorio – saranno comunicate in un secondo momento – fatti salvi i servizi minimi fondamentali e le fasce di garanzia, ovvero le finestre orarie in cui i mezzi funzioneranno senza problemi per ridurre i disagi degli utenti.
I sindacati hanno indetto lo sciopero generale per “contrastare le disuguaglianze” chiedendo di “aumentare i salari e le pensioni” e “ridurre l’orario di lavoro a parità di salario”. E la cancellazione della legge Fornero per un ritorno al diritto alla “pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi”. Inoltre “investimenti su ambiente e territorio per aumentare l’occupazione”; “rappresentanza sindacale con elezioni libere e democratiche”; “difesa del diritto di sciopero” e “diritti universali alla salute, all’abitare, alla scuola e alla mobilità pubblica”; “contro la guerra” e “per abolire le disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere e nei confronti degli immigrati”.