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Dialetti d'Italia

“Scinnm a cuoll”: cosa vuol dire questa curiosa espressione del dialetto napoletano?

Una situazione sgradevole e pesante, o una persona estremamente invadente e maleducata hanno un’unica soluzione: il dialetto napoletano l’ha trovata in una vivace espressione che letteralmente vuol dire “lasciami in pace” ma che, come sempre accade nel gergo partenopeo, vuole significare molto di più di quello che pensiamo.
A cura di Federica D'Alfonso
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Non si tratta di un insulto vero e proprio, ma la persona a cui è rivolta questa curiosa frase probabilmente capirà, una volta per tutte, che ha esagerato: il dialetto napoletano è ricco di espressioni colorite, alcune delle quali cambiano di significato anche in base al contesto d’uso. Ma in questo caso la richiesta è inequivocabile: “scinnm a cuoll”, ovvero “lasciami in pace”, una volta per tutte.

Si tratta effettivamente di un’espressione non del tutto diplomatica e rilassata: se si arriva a chiedere a qualcuno di “scendere di dosso” vuol dire che il peso della relazione con questa persona inizia a farsi sentire. La frase è comparsa anche sui giornali circa una settimana fa, uscendo dai confini strettamente partenopei: Roberto Saviano ha invitato il ministro Salvini, dal suo profilo Facebook, a “lasciarlo in pace” utilizzando proprio il napoletano. Ma cosa vuol dire davvero questa frase in apparenza così colorita e poco gentile?

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La soluzione napoletana all'accollo

Letteralmente questo curioso modo di dire invita la persona indiscreta e indesiderata a “scendere di dosso”, a sgravare del proprio comportamento asfissiante chi la pronuncia. Può anche essere riferito ad un’invadenza fisica: la stessa frase suggerisce l’immagine di qualcuno che si è letteralmente “aggrappato” a voi, appendendosi al collo e divenendo estremamente ingombrante. Si tratta, a ben vedere, di una diretta conseguenza dell’accollo romanesco: e se la parlata della Capitale ha individuato un aggettivo per indicare una persona o una situazione fastidiosa, asfissiante e assillante, il dialetto napoletano ha immediatamente provveduto ad inventare anche un modo per neutralizzare il tanto temuto accollo.

La frase è effettivamente una richiesta disperata, che però nel gergo popolare può assumere anche contorni ironici o può essere utilizzata anche come una presa in giro velatamente provocatoria rispetto ad un comportamento eccessivamente premuroso. Se qualcuno vi infastidisce, violando i confini della vostra riservatezza con domande inopportune o modi di fare eccessivi, la soluzione è nel napoletano: invitatelo a “scennr a cuoll”.

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