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Schianto tra moto nel Torinese, muore un medico palermitano di 52 anni

Giuseppe Cannata, medico di 52 anni originario di Palermo che da anni viveva e lavorava in Piemonte, è morto in un incidente stradale avvenuto sulla strada statale 25 del Moncenisio a Torino. Il medico era a bordo della sua moto che si è scontrata con un’altra moto. Tantissimi i messaggi di cordoglio su Facebook.
A cura di Susanna Picone
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Giuseppe Cannata, un medico di cinquantadue anni originario di Palermo, è morto in un grave incidente stradale avvenuto sulla strada statale 25 del Moncenisio, a Torino. Il medico era a bordo della sua moto Suzuki Rg500, che da quanto ricostruito si è scontrata con un’altra motocicletta, ed è finito sull’asfalto. Per lui non c’è stato nulla da fare. Come si legge sui quotidiani locali, due città piangono la sua scomparsa. L’uomo viveva infatti da anni in Piemonte – lavorava dal 1998 all’Asl Torino 3 ed era il responsabile del servizio vaccinazioni – ma tornava spesso nella sua amata Sicilia per incontrarsi con i parenti e gli amici, soprattutto quelli con cui condivideva la passione per le due ruote. Poche ore prima dell’incidente che gli è costato la vita, il medico aveva postato su Facebook la foto della sua moto. Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sul social network da parte di amici, conoscenti, colleghi, che ricordano il medico e il centauro di tante avventure.

“Ciao doctor….ovunque sei ora, voglio ricordarti con la tua voce squillante con cui salutavi chi entrava in ambulatorio e di come ti brillavano gli occhi quando parlavi della tua adorata moto e della tua amatissima Sicilia….che tu possa trovare tanta pace”, si legge in uno dei messaggi apparsi su Facebook. “Era stato assunto nel 1998 – ricordano i colleghi a Torino Today – e da allora si era occupato con grande professionalità soprattutto di prevenzione della malattie infettive, negli ambulatori presenti nel territorio e in particolare dello ‘sportello antitubercolare', assicurando la sua immediata disponibilità in qualsiasi altro ambito specialistico del servizio”. Era per tutti “un caro collega, appassionato di moto e di buona musica jazz. Di lui improvvisamente ci mancano il sorriso aperto e la grande cordialità”.

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