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Scherzo telefonico alla Guardia costiera, 20enne rischia sei mesi di carcere

Il giovane si era inventato un inesistente suicido in mare, individuato con la collaborazione del gestore telefonico e deferito all’Autorità giudiziaria.
A cura di Antonio Palma
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Probabilmente si annoiava e voleva fare qualcosa di diverso così ha pensato di fare uno scherzo ma ha avuto la malsana idea di coinvolgere nel suo gioco la Guardia costiera inventandosi un inesistente allarme in mare. Per questo un ventenne  piemontese è stato individuato e poi deferito all'Autorità giudiziaria dalla Capitaneria di Porto di Genova per il reato di procurato falso allarme. Il giovane adesso rischia di essere condannato ad un'ammenda pari a 516 euro o l'arresto sino a sei mesi. I fatti contestati risalgono alla metà di febbraio, quando la Sala Operativa della Capitaneria di porto di Genova ricevette la telefonata di un uomo che, in modo concitato, richiedeva l'intervento della Guardia Costiera nelle acque del ponente genovese per soccorrere un potenziale suicida.

Era subito scattata la procedura di emergenza e sul posto erano state inviate alcune motovedette ma del presunto suicida non c'era nessuna traccia. A quel punto si era cercato anche di rintracciare nuovamente l'uomo che aveva segnalato il caso per ulteriori chiarimenti  ma è stato impossibile. A quel punto, vista anche la modalità di segnalazione, sono partite le verifiche del caso che infine hanno portato a individuare un 20 piemontese. Con la collaborazione con il gestore telefonico ed il personale di una Stazione dei Carabinieri del basso Piemonte, infatti, si è risalito al soggetto che aveva fatto la telefonata, un ragazzo residente in provincia di Torino che ora è stato denunciato.

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