1.022 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Elezioni politiche 2018

Scelta civica passa al centrodestra: l’ex partito di Mario Monti si alleerà con Forza Italia

Il segretario nazionale di Scelta Civica, partito fondato dall’ex premier Mario Monti per partecipare alle elezioni del 2013, ha dichiarato che alle prossime elezioni si alleerà con la coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi.
A cura di Charlotte Matteini
1.022 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'ex viceministro dell'economia Enrico Zanetti, eletto per la prima volta nel 2013 con il partito Scelta Civica fondato dall'ex preimier Mario Monti e divenutone segretario nel 2015, ha dichiarato di essere intenzionato ad alearsi con Forza Italia. In una intervista concessa a Formiche.net, Zanetti ha spiegato di voler realizzare un centro liberale che "insieme a sigle storiche come il Pli e ad altre forze di centro popolare, costruisce una lista civica nazionale, liberale e popolare, alleata a Forza Italia". Insomma, leggendo le dichiarazioni di Zanetti l'allenza sembra essere un po' più concreta della mera intenzione proposita, sembra che l'idea abbia dietro di sè un progetto politico ben preciso. "Il meccanismo elettorale con i collegi uninominali rende velleitarie corse autonome al centro che nel 2013, seppur già allora difficili, erano possibili. Va fatta una scelta di campo, ferma restando la propria distinta identità e leale autonomia", prosegue Zanetti. Ma perché proprio il centrodestra? Anche su questo punto Zanetti sembra avere le idee ben chiare: "Fino ad alcuni mesi fa, il campo era politicamente impraticabile per chi come noi pensa che l’Unione Europea debba essere migliorata nei suoi meccanismi, ma non messa in discussione come contesto politico dell’Italia. Da Fiuggi in avanti, il chiaro rilancio di Berlusconi su questi valori ha reso il campo praticabile".

Eppure molti davano quasi per scontato che questa scelta di campo l’avreste fatta a favore del Pd.

Mi stupisco dello stupore. Suppongo sia perché abbiamo sostenuto con lealtà la fase delle riforme, quelle riuscite e quelle fallite, fino al 4 dicembre 2016. E forse ancora di più perché oltre il 50% degli eletti di Scelta Civica, dalle elezioni europee del 2014 in poi, è entrata a rotta di collo nel Pd.

Perché magari vede nel Pd renziano la prosecuzione del riformismo montiano.

Eppure, se c’è chi come noi di fronte a questo smottamento nel PD ha tenuto il punto dell’autonomia e, quando è finita la fase delle riforme, ormai un anno fa, è pure uscito da governo e maggioranza, un chiaro significato politico ci sarà pure stato in tutto questo, no? Ovvio che se FI fosse rimasta al traino dei no euro non avremmo avuto alternative tra una alleanza con il PD e una corsa di testimonianza da soli al centro, ma così non è.

Ecco, i no euro. Allearsi con Forza Italia significa allearsi anche con Lega e Fratelli d’Italia che da anni criticano origine e conseguenze della moneta unica.

Falso problema. Se ci sarà, come è auspicabile, un programma di governo comune di tutto il centrodestra, è del tutto evidente che non contemplerà fantasiose uscite dall’euro, su cui per altro anche Salvini e Meloni hanno ultimamente assai ricalibrato il messaggio.

1.022 CONDIVISIONI
597 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views