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Scappa dopo il furto: Michael muore nello schianto contro un’auto in sosta, aveva 29 anni

L’incidente mortale è avvenuto nel quartiere Antignano di Livorno. Michael Del Vivo, italiano di 29 anni, stava fuggendo inseguito dalle volanti. Quando si è schiantato aveva ancora il ‘bottino’ (150 euro) e il cassetto del registratore di cassa rubato dall’interno del locale. Il padre: “Non ci hanno neanche fatto effettuare il riconoscimento”.
A cura di Biagio Chiariello
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Un tentativo di furto è finito in tragedia ieri mattina, 12 marzo, a Livorno. A perdere la vita è stato Michael Del Vivo, un ragazzo di 29 anni che nel cercare di seminare la polizia che lo stava inseguendo, a bordo del suo scooter si è schiantato contro un’auto in sosta. Pochi prima aveva spaccato una vetrata della Baracchina Azzurra di viale Amerigo Vespucci, portando via il fondo cassa con 150 euro. L’incidente è avvenuto in via Ozanam (tra via Duca del Cosimo e via del Littorale). Sul posto si è portata anche un’ambulanza della Misericordia da via Verdi con un medico del 118 a bordo. A niente sarebbero valsi i tentativi di salvargli la vita. Del Vivo è deceduto all’arrivo in ospedale di Livorno per le gravissime conseguenze dell’incidente. Con sé Del Vivo aveva ancora il ‘bottino’ (150 euro) e il cassetto del registratore di cassa rubato dall’interno del locale con i relativi arnesi da scasso utilizzati per il furto. Il tutto è stato sequestrato dalla polizia. Sul posto, in ausilio ai colleghi della questura, sono intervenuti anche i carabinieri.

“Era un ragazzo d’oro – racconta il padre, come riportato dal Tirreno – che però aveva perso la sua strada, sprofondando in un vortice di cocaina dal quale noi volevamo farlo uscire”. La salma del 29enne rimane a disposizione del magistrato di turno, che per oggi ha disposto l’autopsia per chiarire esattamente le cause della sua morte. “Non ci hanno neanche fatto effettuare il riconoscimento – lamenta il padre – dicendo che sapevano già che era lui. Domani (mercoledì per chi legge ndr) da quanto ci hanno detto il medico legale farà l’autopsia”. E l’uomo ora si pone delle domande: “Mi hanno chiamato verso le 9, quando ero al lavoro e sono venuti a trovarmi i poliziotti e un dottore, credo che fosse uno psicologo. Sapevo dell’incidente di stanotte e quando li ho visti ho capito tutto. Mi chiedo però una cosa: se l’incidente è successo all’una, perché in otto ore nessuno è stato in grado di dirmi nulla?”.

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