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Scampata alla strage della scuola di Parkland si uccide a 19 anni: “In colpa per essere viva”

La vita della giovane diciannovenne Sydney Aiello era cambiata per sempre quel giorno in cui l’ex studente Nikolas Cruz entrò armato a scuola e fece una strage uccidendo 17 persone. Tra le vittime anche l’amica intima e coetanea di Sydney che da allora si è sentita e profondamente in colpa per essersi salvata.
A cura di Antonio Palma
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Il giorno in cui il 19enne Nikolas Cruz  si presentò armato fino ai denti nella sua ex scuola di Parkland sparando su qualsiasi cosa  di muovesse e gli capitasse a tiro facendo una strage, lei era riuscita a scappare e a salvarsi ma da quel momento la vita della giovane Sydney Aiello è cambiata per sempre. Affetta da disturbi posta traumatici, che le hanno impedito di dipendere in mano la sua esistenza, e profondamente in colpa per essersi salvata mentre alcuni suoi amici intimi morivano, l'adolescente si è tolta la vita nei giorni scorsi a 19 anni. Per i familiari non ha retto al dolore di aver visto uccidere 17 persone tra compagni di scuola e insegnanti mentre lei scappava. Quell'evento traumatico l'aveva sconvolta al tal punto da spingerla al suicido poco più di un anno dopo il massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, nello stato della Florida, in Usa.

Sydney era amica intima di Meadow Pollack, 18enne tra le vittime della strage il cui padre è diventato uno dei simboli delle famiglie delle vittime di Parkland. Insieme alla coetanea si era fatta ritratte in una foto a una festa pochi giorni prima della tragedia. A poco più di un anno di entrambe le ragazze, fino a quel momento in salute piene di vita, non ci sono più. Come ha spiegato la madre di Sydney, Cara Aiello, la giovane ha lottato a lungo con il senso di colpa e le è stato diagnosticato un disturbo da stress post-traumatico nell'anno successivo alla tragedia tanto che ha faticato persino a frequentare le lezioni del college perché aveva paura di rimanere in classe. Nonostante questo però non ha ai chiesto e voluto aiuto e questo purtroppo si è rivelato fatale. Purtroppo infatti mentre alcuni dei ragazzi sopravvissuti hanno incanalato le loro paure in altri modi tra cui alcuni diventando attivisti contro le armi in Usa, altri scampati al massacro di Parkland invece hanno sofferto e continuano a soffrire in silenzio per quanto accaduto. Per molti è un ricordo troppo doloroso che avrà effetti su tutta la loro esistenza.

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