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Scacco ai mandamenti mafiosi di Palermo: la moglie del boss a capo del clan, 25 arresti

Blitz dei carabinieri per colpire i mandamenti di San Lorenzo e Resuttana. In manette anche la moglie dello storico boss Salvino Madonia che sarebbe stata incaricata dai vertici di Cosa nostra di riorganizzare direttamente il gruppo criminale.
A cura di Antonio Palma
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Una vasta operazione antimafia da parte delle forze dell'ordine è in corso dalle prime luci dell'alba contro i mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Resuttana, a Palermo. Oltre 200 carabinieri del capoluogo siciliano, supportati da due elicotteri, da cinque unità cinofile, da militari del 12esimo reggimento carabinieri Sicilia e dello squadrone "Cacciatori Sicilia", hanno eseguito in varie zone della città  25 provvedimenti restrittivi a carico di altrettanti indagati, accusati di associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, tutti commessi con l'aggravante del metodo e della finalità mafiosi. Gli ordini di arresto, emessi dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia, son arrivati al termine di una  complessa operazione denominata "Talea" e volta a  smantellare gli storici clan palermitani che si erano ricostituiti.

L'indagine in particolare  ha permesso di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali delle cosche mafiose di San Lorenzo, Partanna Mondello, Tommaso Natale e Pallavicino/Zen (tutte appartenenti al mandamento di San Lorenzo) e della cosca di Resuttana (facente invece parte dell'omonimo mandamento unitamente ai clan di Acquasanta e Arenella). Secondo gli inquirenti, le due famiglie mafiose, nonostante i blitz che hanno portato in cella i boss, riuscivano ancora a imporre la loro forza con attività criminali e il pizzo ai commercianti. "È emerso ancora come Cosa nostra, per quanto depotenziata dai risultati investigativi e giudiziari, dimostri la sua perdurante capacità di avvalersi della forza di intimidazione e del vincolo associativo per costringere i commercianti ad accettare l'imposizione del pizzo" scrivono gli inquirenti.

In manette sono finite diverse nuove leve dei clan ma anche vecchie conoscenze degli investigatori tra cui Mariangela Di Trapani, figlia di un capomafia e soprattutto moglie dello storico boss Salvino Madonia, il killer dell'imprenditore Libero Grassi. Per gli investigatori sarebbe stata proprio la donna, scarcerata appena due anni fa dopo otto anni di carcere, ad aver assunto un ruolo di rilievo per serrare i ranghi del mandamento dopo i precedenti arresti. Già nove anni fa la donna era ritenuta dagli investigatori "il principale tramite degli ordini trasmessi anche attraverso in pizzini scambiati con il capomafia Salvatore Lo Piccolo e altri mafiosi" ma ora per la Dda di Palermo, sarebbe stata incaricata dai vertici di Cosa nostra di riorganizzare direttamente il mandamento.

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