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Sbatte il figlio di 2 anni contro il muro e lo uccide: arrestato, accusa i figli più grandi

Il 24enne infine ha ammesso di aver picchiato il piccolo perché frustrato dal suo pianto che non gli permetteva di dormire.
A cura di A. P.
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Ha brutalmente picchiato il figlioletto di appena 22 mesi arrivando a lanciarlo con la testa contro il muro fino a ucciderlo, poi dopo l'arresto ha incolpato i figli più grandi sostenendo che questi lo avevano gettato giù dal letto mente giocavano. Una ricostruzione a cui gli inquirenti non hanno creduto, così messo alle strette, l'uomo ha confessato di aver picchiato il piccolo perché frustrato dal suo pianto che non gli permetteva di dormire. Protagonista della brutta storia di violenza è un 24enne statunitense di Tulsa, nello stato dell'Oklahoma, Zachary Collins, che ora dovrà rispondere di omicidio volontario.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo era rimasto a casa coi tre figli mentre la moglie era al lavoro. Solo quando la donna è tornata e si è accorta delle condizioni del più piccolo, che aveva lividi ovunque, il bimbo è stato portato in ospedale ma purtroppo  i medici non hanno potuto fare nulla per lui. Il piccolo è morto poche ore dopo il ricovero. I medici hanno constatato sul bimbo numerose ferite tra cui massicci traumi alla testa, emorragie interne e traumi addominali. Messo di fronte a queste prove, l'uomo ha ammesso di aver colpito il bambino allo stomaco prima di sbatterlo con la testa contro un muro.

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