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Sbagliano pasto in ospedale, Louis muore a 13 anni per shock allergico

La famiglia aveva comunicato le allergie del ragazzino ma in ospedale gli hanno comunque servito una colazione normale che si è rivelata fatale per l’adolescente.
A cura di A. P.
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Era arrivato in ospedale per problemi respiratori e i genitori avevano fatto presente che soffriva di gravi allergie alimentari ma nella catena di comunicazioni tra reparto dove era stato ricoverato e mensa dell'ospedale qualcosa è andato storto, così al ragazzino è stato fornito un pasto con allergeni che si è rivelato fatale. È quanto emerso dall'inchiesta sulla morte del 15enne australiano Louis Tate, deceduto nell'ottobre del 2015 mentre era ricoverato in un ospedale di Melbourne, nell'Australia sud-orientale. Il dramma al risveglio, durante la colazione. Il ragazzino era da solo  e nessuno si è preoccupato del suo pasto che lui ha mangiato. Inevitabile lo shock anafilattico che poi ha portato al suo decesso.

La mamma del 15enne, Gabrielle Catan, ha ricordato di aver allertato lo staff ospedaliero per le allergie di suo figlio ricordandogli esplicitamente che doveva bere  latte di soia per colazione perché allergico al latte vaccino oltre ad altri alimenti come uova e frutta secca. Come ha ammesso l'infermiera responsabile del reparto pediatrico del Frankston Hospital, le sue allergie non erano state però correttamente registrate e la cucina dell'ospedale non ne sapeva nulla così ha fornito un pasto normale. "Nonostante avessimo fornito comunicazioni chiare e concise sulle sue allergie alimentari, è morto" hanno dichiarato sconfortati i genitori.

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