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Savona, studentessa di 14 anni colpita da tubercolosi: profilassi per i compagni di classe

Nuovo caso di tubercolosi in Italia: una studentessa 14enne di Savona è risultata positiva alla patologia. I sintomi parevano quelli di un normale attacco influenzale che presto è degenerato in broncopolmonite. Avviata la profilassi sui compagni di classe e i contatti più stretti. La Regione Liguria: “Al momento non c’è motivo di preoccuparsi perché tutte le misure di sorveglianza e di prevenzione sotto già state attuate”.
A cura di Ida Artiaco
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Un nuovo caso accertato di tubercolosi è stato segnalato in Italia. Una ragazzina di 14 anni di Savona è risultata positiva alla patologia. L'adolescente, che frequenta la scuola media, è stata sottoposta a trattamento terapeutico medico e secondo quanto rende noto la Regione Liguria le sue condizioni sono in netto miglioramento. Tuttavia, è scattata la profilassi, a cui sono già stati sottoposti i suoi compagni di classe e le persone che negli ultimi tempi sono state a contatto con lei. La malattia si era manifestata lo scorso mese di marzo. I sintomi parevano quelli di un normale attacco influenzale che presto è degenerato in broncopolmonite, che ha reso necessario il ricovero della paziente nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Paolo di Savona.

"Il servizio di Igiene Pubblica dell'Asl2 – si legge in una nota inviata dalla vicepresidente della Regione Liguria, Sonia Viale, al Ministero della Salute – ha tempestivamente informato la direzione della scuola e ha avviato il programma di sorveglianza sanitaria sugli alunni, sul personale della classe di appartenenza e sui contatti potenzialmente esposti al rischio di trasmissione del micobatterio. Agli studenti, ai loro genitori e al personale della scuola viene garantita dai medici intervenuti la più ampia informazione". Al momento, si sottolinea, nessun compagno di classe della paziente presenta sintomi riconducibili alla malattia. "Attualmente non c’è motivo di preoccuparsi – ha concluso Viale – perché tutte le misure di sorveglianza e di prevenzione sotto già state attuate dal personale della Asl2, che ringrazio per il lavoro svolto".

I casi di tubercolosi in Italia, da Treviso a Torino

La notizia del contagio della 14enne ligure arriva poco dopo quella della presenza di un focolaio della patologia in una scuola della provincia di Treviso. Addirittura, a Motta di Livenza, una maestra ha contagiato a sua insaputa i suoi allievi dopo aver scoperto che il batterio era rimasto silente in lei per ben 30 anni. La malattia si è propagata a scuola, con 36 persone che hanno contratto il morbo, in forma acuta. Il vettore della tubercolosi, infatti, il cosiddetto bacillo di Koch, può rimanere anche latente nel corpo per anni, senza che il morbo si manifesti. È bastato probabilmente un'influenza, magari le difese immunitarie della docente si sono abbassate di colpo, e il batterio è diventato aggressivo. La maestra ha avuto una bronchite a novembre, ma ha continuato a fare lezione e si è recata a scuola normalmente, temendo di avere una malattia incurabile, e volendo per questo rimanere il più al lungo possibile con i suoi ragazzi. Nei giorni scorsi, è stato reso noto anche il ricovero a Rimini di una bimba di 7 anni, le cui condizioni sono in miglioramento: anche in questo l'Asl aveva avviato la profilassi sui suoi compagni di scuola.

Tuttavia, il caso più grave riguarda uno studente del Politecnico di Torino, morto lo scorso 20 marzo per tubercolosi, un "evento possibile seppur molto raro", come hanno sottolineato i medici. È il caso di preoccuparsi? Secondo i dati epidemiologici la Tbc resta una malattia a bassa incidenza in Italia e i casi sarebbero addirittura in calo. Secondo i dati dell’Oms nel nostro paese nel 2017 si sono ammalate di tubercolosi meno di 20 persone ogni 100.000 abitanti (6,5, per la precisione), numero che fa rientrare l’Italia nella fascia non a rischio

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