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Sardegna, c’era un vicesindaco a capo della banda che rapinava i portavalori

Giovanni Olianas, cinquantunenne incensurato con delega ai Lavori pubblici, è stato il più votato nella lista civica del candidato sindaco. Secondo il sostituo procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, era dedito però anche all’organizzazione degli assalti ai portavalori, anzi era probabilmente “il cervello della banda”.
A cura di C. T.
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Tra i ventitré arresti di sabato in Sardegna della banda specializzata negli assalti a furgoni portavalori c'è anche il vicesindaco di Villagrande Strisaili, un comune della provincia dell'Ogliastra. Giovanni Olianas, cinquantunenne incensurato con delega ai Lavori pubblici, è stato il più votato nella lista civica del candidato sindaco. Il vicesindaco, secondo il sostituo procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, era dedito però anche all'organizzazione degli assalti ai portavalori, anzi era probabilmente "il cervello della banda".

In casa di Olianas –  dove, secondo gli inquirenti, si ritrovavano gli indagati "per progettare le varie azioni criminali" – sono stati trovati trentamila euro, e in alcune intercettazioni lo si sente dire di avere a disposizione due kalashnikov. Il vicensindaco avrebbe "dato prova di esperienza criminale fuori dal comune, costantemente impegnato nell’ideazione di nuovi colpi". La famiglia di Olianas er a capo della consorteria criminale, insieme a quella degli Arzu. Una vera organizzazione paramilitare co a disposizione apparecchiatura sofisticate e armi da guerra, che aveva portato a segno decine di rapine in più di dieci anni, dal 2005 al 2016. Per gli inquirenti ci sarebbe stata già una nuova azione pianificata per lunedì a Voghera, per cui alcuni degli arrestati avevano già lasciato la Sardegna per raggiungere la zona di Pavia. Durante l'inchiesta, gli inquirenti sono riusciti a documentare la progettazione degli assalti, i sopralluoghi, il furto delle auto per compiere i colpi, il reperimento delle armi e, appunto, i "briefing"i negli ovili. Tra le azioni portate a termine dall'organizzazione e documentate dalle indagini anche l'assalto al caveau di Nuoro, avvenuto nel 2013, che ha fruttato alla banda oltre 6 milioni di euro.

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