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Sanremo, il musicista di strada Marco Fusi multato per 5000 euro. Il sindaco: “Assurdo”

Il clarinettista Marco Fusi è stato multato mentre si esibiva nei pressi del teatro Ariston. Il sindaco: “I problemi di Sanremo sono ben altri, non certo un suonatore di strada”.
A cura di Susanna Picone
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Multato con una sanzione da ben cinquemila euro per aver suonato il suo clarinetto nella centralissima via Matteotti, vicino al teatro Ariston a Sanremo. È la disavventura vissuta nella serata di domenica dal noto musicista di strada Marco Fusi, già suo malgrado protagonista in passato, a Bordighera, di una sanzione che poi fu annullata. La multa arrivata a Sanremo ha spinto il sindaco della città Alberto Biancheri a intervenire in difesa del musicista: “Ho appreso della contravvenzione al musicista di strada. Ho chiamato il Comandante per avere spiegazioni e mi è stato detto che sono intervenuti dietro lamentele e segnalazioni. Ho spiegato che per me è assurdo un intervento di quel genere, senza un senso e totalmente sproporzionato. Ho chiesto di valutare bene la vicenda per poter archiviare d'ufficio la pratica. I problemi di Sanremo sono ben altri, non certo un suonatore di strada”, è quanto ha scritto il sindaco sul suo profilo Facebook.

Il commento del musicista: “Hanno commesso un abuso, ho le carte in regola” – Lo stesso Marco Fusi – clarinettista che vanta collaborazioni con Moni Ovadia, Ottavia Piccolo, Alex Britti, Fiorella Mannoia – è intervenuto sulla vicenda spiegando di avere tutte le autorizzazioni necessarie per esibirsi in città: “Hanno commesso un abuso – ha detto il musicista di strada – in quanto il regolamento prevede che si possa suonare per strada, previa comunicazione al Comune e io ho le carte in regola”. A quanto pare a determinare ieri una multa così alta non è stato il fatto che suonasse senza autorizzazioni, quanto la presenza di due cd nella custodia dello strumento, che hanno fatto scattare l'accusa di vendita di materiale audio senza autorizzazione. Cd che il musicista ha detto di non vendere ma di mostrare come “materiale promozionale, al pari dei biglietti da visita”.

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