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San Giuliano di Puglia. Rubati giocattoli e regali dalle tombe dei piccoli angeli, uccisi dal sisma

Lo sfogo di una mamma del comune molisano, devastato dal terremoto del 31 ottobre 2002. Nel zona del cimitero dove riposano le vittime del crollo della scuola elementare vengono compiuti continuamente furti: “Non siete degni di festeggiare il Natale, dovreste vivere nascosti”.
A cura di Biagio Chiariello
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iUna denuncia che lascia senza parole quella di una mamma di San Giuliano di Puglia, che parla di furti e saccheggi nelle tombe dei bambini uccisi il 31 ottobre 2002 dal crollo della loro scuola elementare, durante il terremoto che sconvolse il Molise. “Sedici anni fa il Molise è stato devastato da un terremoto. Nessuno ne parla più, sarà che ‘il Molise non esiste’ o che la gente dimentica in fretta” scrive Anna Ceresetto. “Sedici anni fa sono morti dei bambini [27, nd] ed una maestra sotto le macerie di una scuola. Sono sedici anni che quei bambini sono sepolti in un cimitero che se non ci siete stati è difficile raccontare. Sono sedici anni che quelle tombe, qualcuna di più di altre, vengono saccheggiate” continua la donna.

“Giocattoli, candele, lettere, tutto ciò che chi ama gli ‘angeli di San Giuliano0 ritiene affettivamente importante posare su quelle lapidi, spesso viene rubato” spiega la signora Ceresetto. “Credo allora che dovreste svuotare le chiese. Bruciare l’albero, devastare i vostri presepi, rifiutare ogni regalo. Credo che se ciò che vi governa a Natale è lo stesso spirito con cui avete saccheggiato un cimitero, rubato qualche giorno fa la natività dalla lapide di una bambina e ferito l’anima di chi quella bambina non l’abbraccerà mai più non siate degni di festeggiare il giorno della nascita di Cristo”, sono le amarissime parole di Anna. “La malvagità impastata con l’ignoranza è uno dei pericoli più grandi. Tenetevi pure il presepe di chi è presepe. Di chi sa pregare, amare, perdonare. Vivete nascosti come meritate, la stella cometa saprà sola chi illuminare e chi lasciare al buio” conclude la donna.

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