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San Giovanni Rotondo: vicesindaca in cucina con il grembiule di Mussolini. ANPI: “Si dimetta”

Nunzia Canistro, vicesindaca di san Giovanni Rotondo, si è fatta ritrarre con un grembiule dedicato a Benito Mussolini, “statista”. L’ANPI ne ha chiesto le dimissioni, ma lei si è difesa: “Sono convinta democratica e antifascista, quella fotografia era solo una goliardata. Non ho nessuna nostalgia del fascismo”.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiama Nunzia Canistro, è la vicesindaca di San Giovanni Rotondo ed è finita al centro di una bufera per essersi fatta fotografare mentre armeggiava ai fornelli con un grembiule raffigurante Benito Mussolini, con sopra la scritta "statista 1883 – 1945".

L'immagine, dapprima pubblicata su Facebook, è stata prontamente rimossa dopo le prime proteste, ma nonostante ciò non sono mancate le polemiche. A far sentire la propria voce per prima è stata la sezione Anpi di San Giovanni Rotondo che, in un comunicato, ha chiesti le dimissioni dell'amministratrice. "Riteniamo questo episodio grave e chiediamo che non passi come se si trattasse di un banale episodio privo di significato. Nunzia Canistro è la vicesindaca della città voluta direttamente dal sindaco, Costanzo Cascavilla, rappresenta le istituzioni e tutti i cittadini. Chiediamo le dimissioni della vicesindaca "nostalgica", perché incompatibile con l'esercizio di un ruolo istituzionale. Chi inneggia al duce si riferisce a valori che negano la libertà e la democrazia nata dalla Resistenza e dalla Liberazione del fascismo”.

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Dal canto suo Canistraro non ha negato la gaffe, ma ha incolpato una sua amica, colpevole – suo dire – di aver diffuso una fotografia scattata in un momento privato per goliardia: “Prendo decisamente le distanze dalle polemiche, spesso strumentali, che riguardano una mia foto postata da un’amica, senza il mio consenso, che mi ritrae in un contesto privato, mentre partecipavo a una festa per il compleanno di un amico, indossando un grembiule che ritrae il dittatore Benito Mussolini. La situazione, amichevole e priva di ogni ufficialità, mi ha portato dietro i fornelli per una estemporanea interpretazione del ruolo di cuoca, ruolo che non mi appartiene spesso per impegni vari. Non ho mai avuto pretese da chef, né tantomeno nostalgie per periodi storici che considero lontani dal mio modo di pensare e agire. Convinta democratica e antifascista, le mie convinzioni civili e politiche sono improntate all’abiura di ogni forma di prevaricazione, che è l’anticamera della dittatura. Non ho nostalgia del fascismo, così come non ho nessuna intenzione di farmi portavoce di personaggi che la storia ha condannato e che sono lontani dalle istituzioni democratiche e repubblicane".

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