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Samuele, il 13enne che ha salvato una donna che stava annegando: “Non chiamatemi eroe”

Samuele Morato, un tredicenne di Montebelluna (Treviso), ha aiutato una anziana donna che veniva trascinata dalla corrente fino a quando non sono arrivati i soccorsi che l’hanno salvata: “Personalmente ho fatto il massimo, ma non mi sento un eroe. Ho cercato di mettere in pratica quello che avevo imparato con i boy scout”.
A cura di Susanna Picone
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A Samuele Morato, un ragazzino di tredici anni che in queste ore sta vedendo il suo nome rimbalzare sui quotidiani nazionali, la parola “eroe” – che in tanti stanno utilizzarlo per descriverlo – sembra proprio non interessare. Non si sente un eroe, anche se è stato protagonista di un gesto che ha contribuito a salvare un’anziana signora. Samuele, infatti, è intervenuto tempestivamente per aiutare una donna di ottantatré anni che stava annegando nel canale della Brentella, in provincia di Padova. Originario di Montebelluna, in provincia di Treviso, il tredicenne stava percorrendo la riva del canale in bicicletta mentre tornava da una visita alla scuola superiore che frequenterà quest’anno. Il ragazzo ha sentito delle urla e una donna che gli gridava che c’era una persona nel canale. Non ci ha pensato due volte ed è sceso dalla sua bici avvicinandosi alla signora in acqua. Le ha preso la mano e – mentre la nipote della donna chiamava i soccorsi – è riuscito a tenerla stretta finché non sono arrivate altre persone che l'hanno portata in salvo.

"Ho messo in pratica quanto ho imparato coi boy scout" – “Mi sono limitato, dopo aver abbandonato la bici a rispondere alle grida d'aiuto di una donna che si trovava dall'altra parte del canale e a calarmi parzialmente nel canale afferrando la mano della donna il cui corpo galleggiava a filo d'acqua. In quel punto del canale la corrente è molto violenta e tra mille difficoltà sono riuscito a tenere duro aspettando l'intervento di Sergio Faccioli, il marito della donna che mi aveva segnalato il corpo che galleggiava. Secondo me il merito più grande è di Sergio. Personalmente ho fatto il massimo, ma non mi sento un eroe. Ho cercato di mettere in pratica quello che avevo imparato in tanti anni trascorsi con i boy scout di Montebelluna”, ha precisato Samuele al Gazzettino. Ma anche se lui dice di non sentirsi un eroe è vero che se non ci fosse stato quella donna sarebbe morta. Lo hanno detto tutti: dai carabinieri che hanno segnalato la sua azione a livello nazionale ai vari testimoni. E anche il sindaco Marzio Favero, venuto a conoscenza dell’episodio, ha definito il giovane un piccolo eroe: “Sicuramente – ha detto – il comune renderà onore nei termini appropriati a questi eroi, e in particolar modo a Samuele che non ha esitato un istante per aiutare la pensionata che stava annegando. Il gesto di Samuele è molto importante ed è sicuramente il frutto degli insegnamenti dei genitori. Samuele ha imparato bene e ha fatto suoi gli ideali di rispetto, disponibilità e amore. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: quegli ideali hanno fatto diventare Samuele un piccolo eroe”.

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