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Salvini: “Se la maestra di mia figlia le parla di sesso io vado a scuola e la picchio”

Le critiche del leader della Lega Nord al maxiemendamento approvato sulla scuola ieri dal Senato: “Hanno inserito anche l’educazione sessuale sin dalla prima elementare”.
A cura di Biagio Chiariello
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Non poteva certo mancare il suo commento sulla vociferata introduzione della teoria del gender a scuola (peraltro già smentita dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini). Secondo Matteo Salvini, però, il ddl sulla riforma sulla scuola “ha inserito anche l’educazione sessuale sin dalla prima elementare. Qualcuno vorrebbe spiegare ai nostri bambini di 6 anni che cos’è la masturbazione e che si può andare sia con gli uomini che con le donne: e allora io mi inc… come una bestia. Mia figlia ha 2 anni e mezzo, se una maestra oserà parlarle di sesso a 6 anni vado a scuola e le faccio una faccia così, perché questo è compito della mamma e del papà”. Così il leader della Lega Nord, scrive il Corriere della Sera, critica il maxiemendamento approvato ieri dal Senato: “La cosiddetta ‘Buona scuola’ si è dimenticata di 70 mila insegnanti precari: vorrei che Renzi e sua moglie, che è prof, andassero a citofonare a tutte queste famiglie rimaste senza lavoro” dice in un suo intervento a Spirano, in provincia di Bergamo.

La polemica sul reato di tortura

Salvini è poi tornato a parlare delle polemiche legate al reato di tortura, dopo le sue dichiarazioni di ieri: “Altro che frasi choc, dire che la polizia deve poter fare il suo lavoro è la normalità. In un paese normale la polizia e i carabinieri devono avere mano libera per fare pulizia e portare via i delinquenti dalle strade, e se qualcuno rompe le p… sono problemi suoi”. Al centro di un rovente dibattito dopo la sentenza della Corte di Strasburgo sul G8 di Genova e casi come quello di Stefano Cucchi, il reato di tortura nei confronti della polizia non deve esserci: "La Corte europea dei diritti umani potrebbe occuparsi di altro. Per qualcuno che ha sbagliato non devono pagare tutti. Carabinieri e polizia devono poter fare il loro lavoro. Se devo prendere per il collo un delinquente, lo prendo. Se cade e si sbuccia un ginocchio, sono cazzi suoi”, aveva detto ieri il leader del Carroccio.

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