Salvini potrebbe chiudere Radio Padania: troppi debiti, meglio usare facebook
Chissà se con la crisi di Radio Padania c'entra anche il cambio di linea della Lega Nord, passato dall'essere il partito secessionista dei primi anni al partito nazionalista della gestione di Matteo Salvini. Sta di fatto che la radio ufficiale di via Bellerio potrebbe presto chiudere i battenti, come era già accaduto a Tele Padania e al giornale La Padania. L'emittente radiofonica è stata il trampolino di lancio di Matteo Salvini, ma da un po' di tempo anche in casa Lega la parola Padania sembra essere scomparsa.
Potrebbe però essere arrivato il tempo di chiudere Radio Padania, non tanto per la volontà politica del gruppo dirigente della Lega quanto per una banale questione economica. Ai "bei tempi" di Bossi il denaro non mancava di certo e la radio poteva funzionare a pieno regime: con il taglio del finanziamento pubblico ai partiti però i fondi scarseggiano: al boom di voti non corrisponde un adeguato afflusso di denaro e, come ha ben sintetizzato il parlamentare Nicola Molteni a Italia Oggi, ormai "Di danè ghe né minga".
Non solo: i debiti della radio sarebbero aumentati a dismisura fino ad arrivare al milione di euro. Una cifra importante ma non insostenibile per una cordata di "volenterosi": dai parlamentari della Lega agli imprenditori vicini al partito in molti la scorsa estate etano pronti a vendere le frequenze e ricavare prezioso denaro. A ciò vanno aggiunte le sottoscrizioni volontarie dei militanti leghisti. Sarebbe stato però lo stesso Salvini a storcere il naso: ormai diventato un "leone" da social network, il segretario della Lega non crederebbe più nelle potenzialità della radio. Probabilmente non lo ammetterà mai, ma il nuovo corso della Lega Nord richiede di archiviare anche alcuni strumenti del passato: Radio Padania è una creatura di Umberto Bossi e serviva a diffondere il sogno della secessione. Ma oggi, con Salvini al timone, quel sogno esiste ancora?
