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Orrore a Macerata, spari contro gli immigrati

Salvini: “Parlare di ritorno del fascismo è surreale. Va risolto il problema dell’immigrazione”

In un’intervista concessa a Radio 1, il leader della Lega ha negato la matrice fascista della strage di Macerata e sostenuto di non essere preoccupato per il ritorno dei fascismi in Italia: “Questa cosa incredibile dell’allarme fascismo, del ritorno dei fascismi, dell’ondata delle camice nere mi sembra surreale e agitata da una parte politica che in sei anni ha dimostrato il suo nulla”.
A cura di Charlotte Matteini
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Matteo Salvini torna nuovamente a parlare della strage di Macerata a opera di Luca Traini. Nel corso di un'intervista concessa a Radio 1, il leader della Lega ha sostenuto che parlare di un ritorno dei "fascismi" in Italia è surreale e che i fatti di Macerata non avrebbero nulla a che fare con il fascismo, contrariamente a quanto sostenuto da molti esponenti del centrosinistra. "Questa cosa incredibile dell'allarme fascismo, del ritorno dei fascismi, dell'ondata delle camice nere mi sembra surreale e agitata da una parte politica che in sei anni ha dimostrato il suo nulla", ha dichiarato il leader del Carroccio. Replicando alle accuse mosse dalla presidente della Camera Laura Boldrini, la quale ha sostenuto che Salvini sarebbe "un maestro d'odio", il leader della Lega ha evidenziato: "Sto raccattando molti insulti. Parlare di Salvini come ‘cattivo maestro', porta alle Brigate Rosse. Starei attento a usare queste parole. Rievocare quel tempo non è intelligente, meglio connettere la testa con la bocca".

"Io onestamente non temo il ritorno di fascismi o comunismi. Sono democratico, sono non violento, adoro la libertà di pensiero e di parola. La polemica politica mi è molto lontana, voglio risolvere  il problema dell'immigrazione", ha aggiunto Salvini. "Sull'immigrazione io chiedo regole: avere in Italia circa  500mila immigrati porta ovviamente caos e se non si espelle nessuno qui ci mettiamo trent'anni per tornare alla normalità. Penso che qualunque italiano normale vuole che ci siano regole più normali. Qualcuno interpreta la richiesta di controlli come fascismo? Andrebbe ricoverato. Questo vale per gli italiani e per gli immigrati. In Italia penso ci sia voglia di certezza della pena", ha concluso Salvini.

A pochi minuti di distanza, il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, ha risposto alle affermazioni di Salvini: "Chi semina odio raccoglie violenza. Sono rimasto colpito dal fatto che il titolare della palestra ha espulso Traini, mentre un partito politico no. La società è stata capace di individuare il pericolo, la politica invece no. Le proposte di Salvini sull'immigrazione mi ricordano quelle sulle deportazione di massa di Trump, che poi sono state bloccate dai giudici. Sul tema dell'antifascismo siamo uguali, ci riconosciamo nella Costituzione. Ma sul resto ci dividiamo perché il Pd ha fatto tanti atti di governo e parlamentari non di sinistra: pensiamo al jobs act, alla buona scuola che buona non è, alla riforma costituzionale. Aspettavamo un segnale di sinistra che non è arrivato", ha dichiarato Grasso.

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