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Elezioni politiche 2018

Salvini: “Nel 2018 la Lega non è più secessionista, ora guardiamo anche al Sud”

La Lega nel 2018 non parla più di secessione e ora guarda anche al Sud: Matteo Salvini spiega il nuovo corso del Carroccio affermando che “prima la Lega guardava solo ad una parte del Paese, ora abbiamo fatto scelte diverse”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Matteo Salvini segna l’addio della Lega al secessionismo: il Carroccio ormai punta sia al Nord che al Sud Italia. Durante una tappa del suo tour elettorale in Molise, Salvini afferma: “Mai più secessione, specie nel 2018”. “Noi siamo autonomisti e federalisti – spiega -. Nel mio giro vedo sempre piazze piene e sono convinto che anche al Sud ci saranno urne piene per la Lega. Prima di me la Lega guardava solo ad una parte del Paese, ora abbiamo fatto scelte diverse. E se mi chiamano nel Sud, come qui a Campobasso, abbiamo già vinto”.

Salvini torna a chiedere un dibattito pubblico a Luigi Di Maio, candidato alla presidenza del Consiglio del MoVimento 5 Stelle: un confronto che sia “in piazza o in televisione”: “Mi hanno detto che è molto occupato perché sta cercando degli scontrini, dei ristoranti e degli alberghi. Quando avrà finito di cercarli, ribadisco che non vedo l'ora di confrontarmi sulle nostre idee di Italia. Renzi ormai è andato”.

Il segretario della Lega vede la vittoria del centrodestra vicina: “Mancano pochi seggi – afferma – una manciata per raggiungere l’autosufficienza. Sarebbe una soddisfazione enorme per me che questo risultato possa arrivare dal Molise”. E il leader della Lega sottolinea che “il centrodestra è avanti di dieci punti sia rispetto al centrosinistra sia rispetto ai Cinque Stelle. Quindi c’è una sola coalizione che può governare il Paese. Manca l’ultimo passo”.

Salvini è convinto che sarà lui il premier della coalizione di centrodestra, affermando che la Lega prenderà più voti di Forza Italia e Fratelli d’Italia: “Dopo il 4 marzo tornerò da presidente del Consiglio per raccontarvi quello che faremo al governo. I patti sono chiari: chi ha un voto in più all’interno della coalizione indica il presidente del Consiglio. Berlusconi fa bene a pensare a qualcuno, ma se la Lega avrà più voti, il premier sarò io”. E il segretario del Carroccio aggiunge con una battuta: “È più certo che io vinca le elezioni che il Milan vada in Champions”.

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