Salvini contro Tria: “Non mi pagano per dire sì padrone alla Ue. Avanti con programma di governo”
"Mi pagano lo stipendio per dare lavoro agli italiani, non per dire signor sì, signor padrone in un ufficio a Bruxelles": così Matteo Salvini è intervenuto all'assemblea di Confartigianato. "Tria è un nostro ministro che porterà avanti il programma di tutto il governo che nella prossima manovra economica avrà il taglio delle tasse come punto centrale. Chi vuole fare il ministro di questa squadra sa che il taglio delle tasse è la priorità di questo Paese", ha aggiunto il ministro dell'Interno, sottolineando come non si tratti di "un capriccio di Salvini", ma di un'emergenza che riguarda l'Italia.
Non solo tasse: il leader della Lega continua nella linea di sfida a Giovanni Tria anche riprendendo la questionedei minibot, definiti dal ministro dell'Economia come "illegali e pericolosi". Secondo Salvini "i minibot sono uno strumento, un mezzo per raggiungere il fine del pagamento dei debiti dello Stato nei confronti delle famiglie e delle imprese" e se Tria "ha un’idea diversa la porti al tavolo, altrimenti si fa quello che il Parlamento ha approvato e che c’è nel contratto di governo". In una conferenza stampa da Londra Tria aveva affermato: "Il debito della Pubblica Amministrazione verso i fornitori si è ridotto è poco più che fisiologico. Per questo siamo in grado di pagarlo in euro. Non ho bisogno dei minibot, né di trovare misure alternative".
Sulla questione è intervenuto anche Claudio Borghi, deputato della Lega. "Per Tria i minibot sono pericolosi e illegali? Ci vuole una grande pazienza. Non so perché la pensi così. Quando potremo fare una riunione gli spiegheremo che non è così". Ospite a Un giorno da Pecora su Rai Radio1, il presidente della commissione Bilancio a Montecitorio ha detto che probabilmente Tria ha fatto quelle dichiarazioni sui minibot perché "non li ha ancora capiti", e che in ogni caso "il ministro dell'Economia deve fare quel che il programma di governo, che lui ha visto e sottoscritto, dice". Borghi ha poi assicurato che dal Carroccio faranno cambiare idea al ministro.
Le pressioni sul ministro dell'Economia non arrivano soltanto dai parlamentari leghisti: "Gravissime le parole del ministro Tria contro il Parlamento italiano che, sovranamente, ha detto sì all'introduzione dei minibot", ha affermato Giorgia Meloni. "Affermare che il Parlamento non avesse compreso la situazione reale e che a volte prende delle decisioni solo per ragioni politiche è un insulto inaccettabile. Tria chiarisca subito le sue parole e chieda scusa", ha concluso la leader di Fratelli d'Italia.