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Salvini boccia Parisi: “Suo modello è perdente, la Lega non ci sta”

In risposta alle dichiarazioni di Stefano Parisi, il leader della Lega Nord ha prontamente commentato dichiarando di non voler sostenere il “modello Milano”, un modello che Salvini considera perdente alla luce dei risultati delle scorse amministrative. Stefano Parisi, invece, ha chiarito di non essere interessato a prendere il posto di Berlusconi, ma di voler dare una mano.
A cura di Charlotte Matteini
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Conferenza stampa Matteo Salvini dopo il referendum Brexit a Milano

Non si  è fatta attendere la reazione di Matteo Salvini all'intervista rilasciata ieri da Stefano Parisi. Il leader del Carroccio non ha intenzione di sentir parlare del candidato sindaco di Milano come potenziale leader della federazione nazionale di centrodestra. In due interviste rilasciate a La Stampa e a Repubblica, Matteo Salvini ha spiegato di essere curioso e di ascoltare tutti, ribadendo però che il suo interlocutore è e rimane Berlusconi e che a questo punto vorrebbe capire quali siano i suoi progetti e verificare che siano compatibili con i propri.

"Se quello di Parisi è il modello Milano, che è poi un modello perdente visto il risultato, è evidente che noi non ci stiamo. Se Parisi vuole un centrodestra che a Bruxelles si schiera con la Mekel, noi diciamo no. Se pensa di lanciare a settembre una convention con Casini, Alfano e Passera, no grazie. A me comunque sembra soprattutto una guerra di posizione in Fi". Dichiarazioni tranchant, che sembrano non lasciare spazio di manovra al progetto di rilancio proposto da Stefano Parisi.

"L'onere di come posizionare il partito è di Berlusconi, è lui il mio interlocutore. Mi auguro che scelga bene e che posizioni il partito in modo da vincere le prossime elezioni", ha sottolineato Salvini. In conclusione, il leader della Lega Nord ha lanciato una sfida al presidente del Consiglio Renzi e al Pd, fornendo spazio di confronto ai leader dem contrari alla riforma costituzionale, ribadendo la la volontà di avere Massimo D'Alema alle feste della Lega: "Lo abbiamo già invitato, spero proprio che venga. E non solo lui. Anche Bersani, per esempio. Tutti quelli che Renzi non vuol far parlare possono farlo da noi".

In risposta alla querelle scatenatasi ieri negli ambienti di centrodestra alla pubblicazione dell'intervista rilasciata da Stefano Parisi, nel giorno del vertice di Forza Italia il patron di Chili Tv ha chiarito le sue dichiarazioni e sottolineato di non essere interessato a prendere il posto di Silvio Berlusconi. "Non voglio prendere il posto di Berlusconi ma soltanto dare una mano per ricostruire il centrodestra. L'Italia è un Paese prevalentemente moderato, c'è bisogno di tutti in questa ricostruzione, non solo di me".

Nella diatriba relativa alla successione di Silvio Berlusconi alla leadership del centrodestra nazionale è entrato anche il ministro dell'Interno e fondatore di Nuovo Centro Destra Angelino Alfano, che in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha elargito alcuni consiglio al suo ex mentore politico: "Sarà importante valutare come intende rilanciare l’idea del suo partito (Forza Italia ndr) e se si muoverà in una logica popolare e moderata o con i lepenisti di Salvini. D’altro canto noi abbiamo collaborato con Renzi perché i risultati di governo scritti con la mano destra sono un’infinità e tantissime le cose indigeribili per i moderati che abbiamo evitato. Ma Renzi non ha ancora risolto le contraddizioni con una certa sinistra che agisce come un partito nel partito", ha spiegato il titolare del Viminale. "È evidente che Parisi si propone con lo schema che lo ha visto candidato a Milano. Ha anche detto che voterà no al referendum. Scelta che non condivido, ma politicamente intelligente e inevitabile se vuole giocarsi un ruolo nella partita dentro Forza Italia. Gli consiglierei di chiedere che la leadership venga scelta con uno strumento democratico. Le primarie, ad esempio".

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