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Salvini-Berlusconi: incontro a vuoto su chi dovrà guidare il centrodestra

Gelo tra i due leader nel faccia a faccia di domenica sera. A dividere i due non sarebbero soltanto le candidature per le Amministrative 2016, ma anche la posizione del governatore lombardo Maroni, più vicino a Berlusconi che a Salvini…
A cura di B. C.
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I due leader del centrodestra, Silvio Berlusconi e  Matteo Salvini si sono visti domenica sera a Milano, a Villa San Martino. Ma, fanno sapere fonti parlamentari, si è trattato soltanto di una “tappa interlocutoria in vista di un'intesa più generale”. Nessuna decisa concreta sarebbe stata presa, dunque. Il numero uno di Forza Italia e il segretario della Lega Nord – entrambi rossoneri – si sono visti peraltro subito dopo la disfatta casalinga del Milan nel match di Serie A contro i Napoli, e già questo deve probabilmente averli messi di cattivo umore.

Berlusconi e Salvini hanno discusso delle candidature per la guida di capoluoghi importanti come Milano, Bologna e Napoli. In particolare è la questione del sindaco di Milano, che sta molto a cuore dei due. Berlusconi vorrebbe ovviamente un forzista, visto che un leghista, Maroni, è già alla Regione. E se il Carroccio sarebbe disposto a cedere solo per Paolo Del Debbio, sembra che il conduttore Mediaset però non ne vuole proprio sapere di rinunciare al suo ruolo in tv.

Ai rapporti Berlusconi-Salvini in realtà non contribuisce neppure la nuova tensione in casa leghista tra il leader del partito e il governatore Maroni, più vicino all'ex Cavaliere – riferiscono fonti leghiste –  e più disposto ad alleanze con l’NCD. Ipotesi avversata da Salvini: "Se c'è Alfano non ci sono io" e "preferisco perdere due voti". "Stiamo cercando qualcuno migliore di me, non sarà difficile trovarlo", ha affermato ancora, "ci stiamo preparando a governare di nuovo". E non è escluso che il leader leghista voglia presentarsi personalmente come candidato sindaco di Milano. Berlusconi però non ci sta: una sua leadership sarebbe troppo radicale e finirebbe per indurre i moderati che votavano Forza Italia a disertare le urne.

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