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Salone libro Torino: dopo L’amica geniale Elena Ferrante torna con L’invenzione occasionale

Al Salone del libro di Torino, il regista della fiction Saverio Costanzo e l’attrice Alba Rohrwacher presentano l’ultimo libro di Elena Ferrante. L’autrice de “L’amica geniale” torna in libreria con “L’invenzione occasionale”, volume che raccoglie gli interventi della misteriosa scrittrice sul “The Guardian”.
A cura di Redazione Cultura
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Tra i tanti eventi interessanti del Salone del libro di Torino, domenica 12 sarà presentato un libro speciale, l'ultimo di Elena Ferrante, l'autrice della saga de "L'amica geniale". Alle 15:30, nella Sala Oro-Oval, alla presenza di Saverio Costanzo, regista della fiction omonima andata in onda su Rai 1, e l’attrice Alba Rohrwacher, che leggerà alcuni brani, sarà presentato "L'invenzione occasionale" pubblicato dalla E/O.

Purtroppo, per tutti gli appassionati allo svelamento dell'identità della scrittrice best seller, campione di vendite in tutto il mondo con la saga de "L'amica geniale", Elena Ferrante non sarà presente se non in spirito. O magari sì, ci sarà, nascosta tra la folla a godersi la sua presentazione, in esclusiva mondiale, del libro "L'invenzione occasionale".

Il libro è composto da oltre 50 brevi testi originali, scritti apparsi sul quotidiano inglese "The Guardian" fino al 12 gennaio dell’anno in corso. Diverse le riflessioni sulla lingua e sulla condizione di italiani che ne impreziosiscono la fattura, riflessioni che dialogano coi tempi in cui viviamo. Riflessioni sull'italianità del tipo:

Sono italiana e quando lo dico, perché scrivo in italiano, voglio dire che lo sono pienamente e insieme nell’unico modo in cui sono disposta ad attribuirmi una nazionalità. Gli altri modi non mi piacciono o mi spaventano, specie quando diventano nazionalismo, sciovinismo, imperialismo e si servono ignobilmente della lingua o per barricarsi coltivando una inutile quanto impossibile purezza, o imponendola con lo strapotere economico e con le armi. È accaduto, accade, accadrà, ed è un male che tende a cancellare differenze e perciò ci impoverisce tutti.

Si aggiungono ad altri passaggi, davvero preziosi, in cui si parla dei traduttori, figura troppo spesso dimenticata, dal sistema editoriale innanzitutto, ma che la Ferrante considera dei veri e propri eroi:

Preferisco la nazionalità linguistica in quanto punto di partenza per dialogare, in quanto sforzo di passare il limite, passando oltre il confine, oltre tutti i confini, innanzitutto quelli di genere. Per questo gli unici miei eroi sono le traduttrici, i traduttori e adoro chi conosce l’arte della traduzione simultanea perché importano nazioni dentro altre nazioni, sono i primi a fare i conti con modi di sentire distanti.

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