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Salone del libro Torino, l’Aie: “Se c’è apologia del fascismo, CasaPound sarà esclusa”

Ricardo Franco Levi, dal 2017 nuovo presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), parla ai microfoni di Rai Radio 3 e interviene sulla polemica a poche ore dall’apertura del Salone del libro di Torino. Dopo l’esposto presentato dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte c’è la possibilità che Altaforte, casa editrice vicina a Casapound, venga esclusa per apologia del fascismo.
A cura di Titti Pentangelo
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Se si riscontreranno violazioni della legge, Altaforte potrebbe essere esclusa dal Salone. A dirlo è Ricardo Franco Levi, giornalista e dal 2017 nuovo presidente dell'Associazione Italiana Editori (AIE). Forse l'ultimo capitolo di una polemica che, nonostante il Salone del Libro di Torino sia ormai alle porte, non sembra placarsi. Il commento di Levi a Rai Radio 3 arriva dopo l'esposto presentato dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte alla Procura della Repubblica alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Francesco Polacchi, fondatore di Altaforte, casa editrice vicina a Casapound.

Ricardo Franco Levi dell'AIE: Se c'è reato, c'è esclusione

"Noi come Associazione Italiana Editori e membri del Comitato di indirizzo abbiamo sempre sostenuto che deve essere consentito a tutti di essere presenti con le proprie idee e i propri libri. Naturalmente se ci sono violazioni della legge come chiedono di appurare il Comune di Torino e la Regione le cose cambierebbero."

Queste le parole di Ricardo Franco Levi, presidente dell'AIE (Associazione Italiana Editori), che ne ha approfittato anche per rivolgere un appello a tutti: "Io penso che alle idee che si considerano cattive bisogna rispondere con le idee che si considerano buone e che si vogliono difendere." Un chiaro riferimento a tutti quegli autori ed editori che hanno deciso di non partecipare più al Salone. "Non credo che la risposta migliore sia quella di lasciare lo spazio vuoto a chi professa idee con le quali non siamo d'accordo. Partecipate, venite al Salone e fatevi sentire." Un ulteriore invito dopo quello di autori come Michela Murgia e Roberto Saviano, nonché quello dell'organizzazione stessa del Salone che aveva esortato tutti a non dividersi. "Il Salone – ha aggiunto Levi – è un luogo di scambio, un'occasione di confronto di idee e di dibattito che può essere anche acceso tra posizioni opposte, l'importante è che ci sia".

Apologia di fascismo e violazione della legge Mancino

Secondo l'esposto presentato dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte alla Procura della Repubblica, "Polacchi e la sua attività sono estranei allo spirito del Salone del libro". Si contestano apologia di fascismo e violazione dell'articolo 4 della legge Mancino che prevede venga punito "chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche". Questi i punti che potrebbero mettere fuori gioco la casa editrice Altaforte dopo le parole di Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice: "Sono fascista, l'antifascismo è il mese di questo Paese".

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