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Salah Abdeslam a processo a Bruxelles: “Musulmani maltrattati, ma non ho paura”

L’unico sopravvissuto del commando terrorista degli attentati di Parigi a processo a Bruxelles per la sparatoria che ha preceduto il suo arresto nella capitale belga dove si nascondeva.
A cura di Antonio Palma
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"Quello che vedo è che i musulmani sono trattati nel peggiore dei modi, non c'è nessuna presunzione d'innocenza", così Salah Abdeslam, l'unico sopravvissuto del commando terrorista che nel novembre 2015 attaccò Parigi facendo una strage, si è rivolto ai giudici questa mattina al Tribunale della capitale belga  dove è imputato  per la sparatoria che ha preceduto il suo arresto ma è anche ritenuto coinvolto con gli attacchi suicidi di Bruxelles e Zaventem. Dopo una fuga durata mesi, Abdeslam infatti venne arrestato il 18 marzo 2016 in Belgio dove si era rifugiato subito dopo la strage del 13 novembre che fece 130 morti nella capitale francese. Un arresto che avvenne quattro giorni prima degli attacchi terroristici che hanno colpito la capitale belga e causato la morte di 32 persone nei quali l'accusa ritiene abbia avuto un ruolo .

Rifiutandosi di rispondere alle domande dei giudici e non permettendo foto del suo volto nella sua prima uscita pubblica dopo la cattura, Abdeslam ha dichiarato in aula: "Il mio silenzio non fa di me né un criminale né un colpevole, è la mia difesa, vorrei che ci si basasse su prove scientifiche, non sulla spettacolarizzazione dei media".  "Non ho paura di voi né dei vostri alleati, ho fiducia in Allah", ha proseguito prima di rinchiudersi nel suo mutismo, adottando la stessa strategia usata in Francia. "Non voglio rispondere alle domande", si è limitato a dichiarare al giudice Marie-France Keutgen, che lo interrogava sulla sua identità e i suoi pseudonimi.

Per processarlo in Belgio, Abdeslam è stato trasferito in piena notte dal carcere di Fleury-Merogis, a sud di Parigi, in un convoglio della polizia scortato da uomini delle forze speciali mentre sono state approntate misure di sicurezza straordinarie al Palazzo di Giustizia di Bruxelles. L'accusa per lui è "tentato omicidio in contesto terroristico" per aver sparato agli agenti che provarono a stanarlo il 15 marzo 2016, tre giorni prima il suo arresto a Molenbeek, il quartiere della capitale belga dove hanno vissuto diversi terroristi degli attentati di Parigi. Insieme ad Abdeslam, 28 anni, è imputato anche Soufien Ayari, il ‘terzo uomo' in fuga dal covo di Forest il 15 marzo 2016, dove durante una perquisizione legata agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 ebbe luogo la sparatoria con la polizia dove rimase ucciso un altro del gruppo che si nascondeva, Mohamed Belkaid. I due rischiano una condanna da 20 a 40 anni di detenzione

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