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Russia, la scatola nera del Su-24 abbattuto dalla Turchia è danneggiata

I dati sono irrecuperabili perché 13 dei 16 microchip all’interno della scatola nera sono stati distrutti.
A cura di Davide Falcioni
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Forse non sapremo mai tutta la verità sul jet russo abbattuto da un F16 turco lo scorso 24 novembre, giorno in cui si temette addirittura un'escalation e una vendetta del Cremlino su Ankara. Gli esperti che a Mosca stanno analizzando la scatola nera del SU-24 hanno infatti spiegato che l'apparato è stato danneggiato e di conseguenza tutti i dati sono andati perduti. Sarà quindi impossibile per le autorità russe sapere con certezza se il cacciabombardiere aveva effettivamente oltrepassato lo spazio aereo turco, legittimando in qualche modo la reazione da parte delle forze armate guidate da Erdogan.

Sergei Bainetov, vice capo dell'Aeronautica Militare russa, ha dichiarato alla stampa internazionale: "Il recupero delle informazioni e la lettura delle informazioni di volo si è rivelata impossibile a causa dei gravi danni interni alla scatola nera". Il funzionario ha aggiunto che 13 dei 16 microchip in cui sono state immagazzinate le informazioni sono stati gravemente danneggiati a causa dell'impatto del velivolo con il suolo.

La scatola nera era stata aperta in diretta tv la scorsa settimana. Sergey Dronov, vice capo dell'aviazione russa, aveva dichiarato: "Per assicurare la massima trasparenza, abbiamo contattato esperti di 14 diversi paesi invitandoli a prendere parte ai lavori come osservatori. Molti hanno rifiutato per diverse ragioni, tranne Liu Chang Wei dalla Cina e Jonathan Gillespie dalla Gran Bretagna. Ci siamo inoltre rivolti alla IAC – la commissione interstatale per l'aviazione – perché ha una considerevole esperienza nelle indagini degli incidenti aerei e possiede tecnologie moderne che soddisfano tutti gli standard internazionali".

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