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Russia, attira un bambino a casa sua, lo stupra e lo fa a pezzi: condannato all’ergastolo

Il brutale delitto in Russia, in un appartamento vicino San Pietroburgo. Il pedofilo è stato arrestato dopo che la polizia ha visionato le immagini delle telecamere di sicurezza della zona: aveva attirato il bambino in una stazione e lo aveva portato a casa.
A cura di S. P.
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Un uomo di 35 anni è stato condannato all’ergastolo in Russia: ha attirato a casa sua un bambino di 10 anni, ha abusato di lui e poi lo ha ucciso e fatto a pezzi. L’uomo finito in galera si chiama Aleksandr Georgievsky e il brutale delitto si è consumato a Ortadnoe, città non distante da San Pietroburgo. Il bambino finito nella trappola del pedofilo si chiamava Ruslan Korolev. In un video si vedo il pedofilo avvicinarsi al bambino in una stazione ferroviaria: sono le telecamere di sicurezza della zona ad aver catturato le ultime immagini del piccolo in vita. Prima si vede Georgievsky entrare in un negozio e poi camminare verso casa insieme al bambino, attirato dalla promessa di dolci. Secondo la polizia, una volta nell’appartamento il pedofilo ha attaccato sessualmente la sua giovane vittima e poi ha strangolato e smembrato il bambino. Successivamente, secondo quanto dichiarato da un portavoce della polizia russa, l’uomo ha nascosto parti del corpo del ragazzo in diverse zone di San Pietroburgo. Inizialmente la polizia indagava solo sulla scomparsa del bambino, poi quando sono stati trovati alcuni resti hanno iniziato a indagare per omicidio.

Georgievsky – che già a 17 anni era stato condannato per abusi su minore e poi a 22 per un’altra condanna era rimasto in galera 8 anni – è stato arrestato a dicembre dopo che la polizia ha esaminato le riprese delle telecamere di sicurezza. L’uomo a quel punto ha confessato e ha rivelato alla polizia dove aveva nascosto altre parti del ragazzo. Finito a processo, questa settimana è stato condannato per atti sessuali su un minore e omicidio. Durante il processo il trentacinquenne ha implorato il perdono della madre della vittima, una donna di 28 anni mamma di altri due bambini, che traumatizzata non ha partecipato a tutte le udienze. “Non volevo vederlo”, ha ammesso la mamma, che ha confessato di non aver accettato la morte di suo figlio per mesi e di averlo nascosto anche agli altri suoi bambini.

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